Presentati i risultati del Sondaggio della Cisl Roma Capitale e Rieti “Vacanze romane? Identikit delle vacanze 2024 dei romani e delle romane”.

Somministrato a luglio ad un campione di oltre 1.000 cittadini e cittadine della Capitale, la misurazione rileva che sarà sì un’estate calda, ma che la maggior parte delle persone (il 63.7 %) andrà in vacanza e che il 32,6 % ci è già stato.

Saranno vacanze soprattutto in famiglia (47,1 %) e di coppia (30,4 %), con amici e/o altre persone (17,9 %) o da single (4,6 %).

Si svolgeranno per lo più in Italia (77,3%) e dureranno per la maggior parte circa una settimana (40,7 %), anche se c’è chi potrà permettersi solo vacanze brevi di meno di 7 giorni (7,2 %).

Alberghi e case di proprietà le tipologie di alloggio preferite, mentre tra i trasporti l’auto privata si conferma il mezzo di prima scelta (68,1 %), seguita dall’aereo (19,4 %).

I romani e le romane sembrano essere quasi totalmente autonomi/e (89,8 %) nell’organizzarsi i viaggi (solo il 10,2 % si rivolge alle agenzie di viaggio) e decisamente lungimiranti con prenotazioni fatte ben prima di maggio dal 46,4 % del campione.

C’è però da riscontrare un’ampia fetta di persone che non partiranno (24,7%) o che ancora non sanno se potranno farlo (11,6%), additando come causa i prezzi troppo alti (45,6 %), motivi familiari o di salute (26,8 %), motivi di lavoro e altro (27,6 %).

Dato negativo è infatti la previsione di spesa in aumento rispetto all’anno scorso: spenderanno mediamente più di 500 euro il 20,9% delle persone, più di 300 euro il 23,6% e più di 100 euro il 12,5%, con aumenti di più di 50 euro negli alloggi (per il 62,4 %) e nei trasporti (per il 58,2 %).

Per Enrico Coppotelli, Segretario Generale CISL Lazio, “la fragilità generale del potere di acquisto di romani e romane – che si riflette in quel 36,3% del campione che non andrà in vacanza, e di cui il 73% ha dichiarato un reddito annuo per il 2023 tra 0 e 30.000 euro, sia costante campanello d’allarme sui cui intervenire con rinnovi contrattuali, politiche attive e contrattazione di secondo livello per innalzare anche la qualità della vita.

Comunque “l’identikit riflette una situazione di crescita e miglioramento delle condizioni che fa ben sperare e che ci dimostra come nel lavoro il dialogo ed il confronto che la CISL in maniera pervasiva intraprende nella Capitale con le controparti è sicuramente un fattore di sviluppo per la città ed il territorio romano”..

“Occorrono però politiche di sviluppo e di crescita soprattutto per innalzare i salari, continua Coppotelli, ancora bloccati nella fascia fino a 30.000 euro e purtroppo rappresentano il 30% del nostro sondaggio.

“L’accessibilità infine non vada in vacanza”, termina Coppotelli, segnalando il rischio percepito dal campione del sondaggio di strutture alberghiere e trasporti non ancora completamente a norma.

 

Fonte: cisl.it