“Bisogna aprire una stagione di corresponsabilità sociale che permetta di fare passi decisivi rispetto a tutte le grandi sfide da cui dipendono la crescita e il futuro del Paese a partire dallo sviluppo del Sud. Il Mezzogiorno può e deve diventare davvero l’hub centrale del Mediterraneo. Occorre fermare la fuga dei giovani e la desertificazione, investendo sul capitale umano, puntando su innovazione, nuove tecnologie, sostenibilità ambientale, riqualificazione del patrimonio urbano, inclusione sociale”. Lo ha detto oggi la segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola, intervenendo a Napoli alla seconda edizione di Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia, presso l’Aula Magna Centro Congressi dell’Università degli Studi Federico II. “Il grande obiettivo su cui bisogna concentrarsi nel Sud è oggi spendere bene le tante risorse del Pnrr, velocizzare i cantieri, con il controllo su legalità e l’adeguata qualità della spesa, con condizionalità sociali per ogni euro erogato” ha aggiunto Fumarola sottolineando che “la partita si vince anche assumendo, stabilizzando e investendo negli enti locali, nella Pubblica amministrazione, nella sanità, nella scuola, l’università e la ricerca. Non c’è sfida che possa essere non solo vinta, ma anche solo affrontata, restando bloccati al tempo della contrapposizione, della chiusura ideologica, del “muro contro muro”, ha specificato la sindacalista per la quale “non c’è opportunità che può essere colta se non si mettono insieme intelligenze, progettualità, responsabilità e idee. Questo è il patto sociale che la Cisl propone a governo nazionale, regioni, parti sociali”. Fumarola ha poi aggiunto che “se c’è una altra questione che chiama tutti all’unione in vista di un obiettivo comune, è la sicurezza sul lavoro. Serve una strategia nazionale che scaturisca da una grande alleanza che impegni governo, autonomie locali, sindacato e sistema delle imprese, valorizzi anche la contrattazione, la partecipazione dei lavoratori su cui tanto la Cisl punta per cambiare il nostro sistema produttivo”, ha concluso.
Fonte: cisl.it