La solitudine può colpire individui di qualsiasi età, ma a essere maggiormente vulnerabili sono le persone anziane.

Abbiamo tutti sperimentato l’isolamento sociale durante la pandemia, ma alcune persone ci convivono quotidianamente. Per solitudine si intende, in senso più “sociologico”, la discrepanza tra le connessioni sociali che si hanno e quelle che si desidera avere, sia in termini di quantità che di qualità. Si può avere un’agenda sociale piena di tanti impegni, ma poco soddisfacenti e piacevoli. Spesso le connessioni sociali sono dettate più dall’obbligo che dalla scelta personale. In questi casi, aumenta la sensazione di isolamento sociale o solitudine.

Non aiutano a contrastare la solitudine i social media, anzi, paradossalmente ci rendono più soli e ci allontano da relazioni umane e sociali “reali”.

Ma che impatto ha tutto ciò sulla salute?

Da tempo ormai la scienza studia la stretta correlazione tra solitudine e salute e recenti dati dell’OMS non fanno che confermare quanto evidenziato da decenni di ricerca sull’argomento.

La solitudine e l’isolamento sociale hanno un impatto significativo sulla mortalità e sulla salute, un dato su tutti: il rischio di morte prematura aumenta tra il 14% e il 32%. Ossia, la solitudine è dannosa quanto altri fattori di rischio quali il fumo, il consumo eccessivo di alcol, l’inattività fisica e l’obesità. Non solo, solitudine e isolamento aumentano anche il rischio di cattiva salute fisica, ad esempio aumentando fino al 30% il rischio di ictus e malattie cardiovascolari e fino al 50% il rischio di problemi di salute mentale come la demenza, l’ansia e la depressione.

In che modo possiamo rimanere socialmente connessi?

Ad esempio, ci suggerisce la scienza, coltivando le relazioni esistenti con la famiglia e gli amici, rivedendo le priorità e il valore che diamo alla connessione sociale. Altra modalità efficace è quella di unirsi a gruppi di impegno civico della comunità, fare volontariato, o iniziare a svolgere un’attività in un’area di interesse, che si tratti di musica, sport, arte o lettura. Anche semplicemente salutare, chiacchierare con i vicini o i negozianti si trasforma in un’opportunità che tutti possiamo cogliere per coltivare connessioni sociali o per crearne di nuove. Durante le conversazioni è importante ridurre al minimo le distrazioni, un buon suggerimento è quello di mettere da parte il telefono, o, comunque, non guardarlo in continuazione come normalmente facciamo.

Infine, sono sempre più numerosi gli studi e le ricerche sull’effetto benefico della gentilezza, che favorisce il rilascio di ossitocina, serotonina e dopamina, migliorando il nostro umore e riducendo lo stress. Anche piccoli atti di gentilezza, ci ricorda la scienza, possono fornire supporto agli altri e spesso possono farci sentire meno soli e meno disconnessi. La gentilezza è gratuita e fa bene a noi e agli altri!

L’Istituto Superiore di Sanità: suggerimenti e consigli utili

Alcuni suggerimenti che consentono, a seconda del proprio stato di salute, di entrare in contatto con gli altri e sentirsi di nuovo utili e apprezzati includono:

cogliere ogni occasione per fare conversazione
invitare amici o parenti a casa, oppure, se la salute lo consente, uscire di casa e andare a trovarli
rimanere in contatto con gli altri, anche tramite il telefono
imparare ad usare il computer, in modo da utilizzarlo per condividere e-mail e foto con familiari e amici, ricontattare vecchi amici su siti di social media o incontrare le persone gradite in video
farsi coinvolgere da associazioni di quartiere, frequentare i Centri sociali per anziani
pianificare gli impegni della settimana in anticipo, in modo da avere già organizzate tutte le attività che si vogliono svolgere
aiutare gli altri facendo volontariato
iscriversi all’Università della terza età

Cosa fare se si soffre di solitudine:

stringere nuove amicizie e avere contatti sociali, iniziare a frequentare un corso su aspetti che incuriosiscono o fare volontariato
frequentare un posto dove ci si possa ritrovare con altre persone, senza dover necessariamente interagire se non se ne ha voglia. Ad esempio, un cinema, un bar o un parco dove fare una passeggiata
modificare il proprio stile di vita, fare attività fisica, mangiare in modo sano, non bere alcolici, dormire il giusto quantitativo di ore, in modo da sentire di avere maggiore controllo sulla propria vita
parlare dei propri sentimenti a un amico, un familiare, un medico o uno psicologo
cercare un gruppo di mutuo aiuto, chiedendo i riferimenti al proprio medico o alla ASL di riferimento

Cosa non si deve fare se si soffre di solitudine:

fare tutto in una volta, è importante stabilire dei piccoli obiettivi da raggiungere facilmente
fissarsi sulle cose che non possono essere cambiate, è importante utilizzare il proprio tempo e le proprie energie per il proprio benessere
fare confronti con gli altri
pensare che non si riuscirà mai a stare meglio, esistono varie possibilità con le quali ci si può aiutare o essere aiutati
usare alcol, sigarette, gioco d’azzardo o droghe per alleviare la solitudine, possono solo peggiorare il problema.

 

Fonte: pensionati.cisl.it