“E’ stato un incontro positivo che abbiamo apprezzato, perché ha dato continuità al confronto iniziato il 26 febbraio a Palazzo Chigi allargando il tavolo anche al mondo delle imprese”. Lo ha dichiarato il leader Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro al Ministero del Lavoro. “Bisogna consolidare questa impostazione, renderla strutturale, costruttiva, produttiva attraverso tavoli tecnici che da un lato diano attuazione veloce e condivisa alle misure introdotte e dall’altra le connettano a una più generale e organica strategia nazionale su salute e sicurezza. Bene il prossimo incontro lunedì su patente a crediti.
Nel merito degli interventi previsti nel Dl Pnrr la Cisl esprime complessivamente giudizio positivo, anche in considerazione del fatto che molti di essi recepiscono nostre specifiche rivendicazioni. Dette misure vanno migliorate, rafforzate, integrate con altri provvedimenti indicati dalla Cisl e consegnati al Governo.
Bene alcuni provvedimenti: l’annunciato potenziamento degli organici di ispettori con 766 nuove assunzioni e per il rafforzamento delle verifiche, controlli, ispezioni e sulla stretta su sanzioni per le realtà che si macchiano di lavoro nero, sommerso, caporalato. Così per l’introduzione di una “patente a crediti” finalizzata a qualificare le aziende. L’impegno ad utilizzare ed impegnare l’avanzo finanziario del bilancio annuale Inail per interventi su qualità dell’impresa, formazione, assunzioni, miglioramento rendite e premi alle famiglie colpite. Ora bisogna andare avanti, con tavoli tecnici che affrontino in modo concertato gli aspetti attuativi di queste norme, agganciandole a un patto complessivo su obiettivi comuni.
In concreto, la Cisl chiede di far proseguire il percorso su alcuni obiettivi: per la “patente a punti” vanno individuati criteri rigorosi che tengano conto della responsabilità sociale dell’impresa, dell’applicazione reale dei contratti collettivi tanto nella parte economica quanto in quella normativa e contributiva, del rispetto della disciplina su salute e sicurezza, del livello di partecipazione applicato nelle relazioni industriali. Serve un ulteriore potenziamento del contingente di ispettori e tecnici della prevenzione, con un impulso della quantità controlli e delle ispezioni, da svolgere in modo mirato sui territori attraverso l’incrocio delle banche dati. Va subito allargato il perimetro di tutela per i grandi appalti privati, su cui vanno applicate le regole dei cantieri pubblici. C’è da fare un grande investimento sulla formazione e la divulgazione della cultura della sicurezza, a partire dall’attribuire nuovi poteri, funzioni e compiti ai rappresentanti sulla sicurezza nelle aziende e nei territori. Occorre un grande investimento nelle scuole dell’obbligo assicurando adeguati pacchetti di ore e attività didattica e definito in modo stabile e definitivo che l’avanzo di bilancio Inail sia completamente orientato su progetti di prevenzione, formazione, qualità delle imprese, assunzioni e incremento delle redite per le vittime e le famiglie colpite. Tutto ciò per la Cisl va anche accompagnato da un’evoluzione partecipativa delle relazioni industriali che dia ai delegati sindacali maggiori poteri di controllo e decisione nelle aziende. Sulla base di queste proposte, la Cisl continua il suo percorso di mobilitazione nei luoghi di lavoro e sui territori. La scia di sangue va fermata insieme. La battaglia contro le morti e gli infortuni sul lavoro deve unire politica, istituzioni e parti sociali, non ammette divisioni, è un obiettivo comune di dignità, di civiltà e anche di crescita del Paese”.
Fonte: cisl.it