“La questione migranti non può che essere una questione europea non dei singoli stati. Bisogna lavorare per superare in modo solidale il Trattato di Dublino, riuscendo a definire una nuova risposta strutturale dei flussi migratori”. Lo ha detto oggi a Erice il leader della Cisl Luigi Sbarra chiudendo i lavori del convegno su “Europa, Lavoro, Immigrazione” inserito nel quadro del X Campo Scuola della Fisascat Cisl. “C’è ancora molta strada da fare prima di riuscire a definire una nuova risposta strutturale dei flussi migratori”, ha aggiunto Sbarra, ribadendo che “finché ci saranno paesi africani e asiatici dove la maggior parte delle persone non riesce a vivere un’esistenza dignitosa, finché ci saranno conflitti e crisi come in Siria, Afghanistan o la stessa Ucraina, si continuerà a partire per sperare in un futuro migliore”. Ecco perché per la Cisl bisogna uscire dalla propaganda della logica emergenziale ed avviare “un sistema comune europeo che garantisca accoglienza, sicurezza, integrazione, con canali di ingresso regolari che permettano alle imprese di disporre del necessario fabbisogno di lavoratori stranieri”. Per il numero uno di via Po “Serve un nuovo modello di sviluppo dal volto umano per contrastare il lavoro povero, definire percorsi di riqualificazione e innalzamento delle competenze dei lavoratori, costruire un sistema di tutele universali che assicurino protezione e promozione”. Il segretario generale della Cisl è poi tornato a promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare sul coinvolgimento dei lavoratori alla gestione, ai risultati e alla organizzazione delle aziende definendola “la strada giusta per dare centralità alla persona, la leva per una vera prospettiva di democrazia economica”.
Fonte: cisl.it