“Il salario minimo serve nel nostro paese. Facciamolo con i contratti come ci indica l’Unione Europea”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra ai microfoni del Tg1 Rai sullo scetticismo della Cisl circa l’idea di fissare per legge una soglia legale di 9 euro lordi l’ora. “Indicare una soglia di compenso minimo per legge ci espone a diversi rischi: la fuga di molte aziende dall’applicazione dei contratti, uno schiacciamento verso il basso della dinamica retributiva dei salari medi e soprattutto un espandersi del lavoro nero e del sommerso. La retribuzione non è fatta solo di compenso minimo – tiene a precisare Sbarra – occorre aggiungere tredicesime, ferie, tfr, maggiorazioni, lavoro notturno, previdenza complementare, sanità integrativa, formazione continua. Voci che solo il contratto è nelle condizioni di assicurare alle persone. Noi pensiamo che questo tema si possa affrontare con i contratti”.
Circa i salari dei lavoratori itaiani che sono in media più bassi di quelli europei “dobbiamo fare una politica – ha osservato il leader della Cisl – che aiuti la crescita di salari e retribuzioni che vengono quotidianamente mangiati da un’inflazione altissima soprattutto sul carrello della spesa. Ecco perché chiediamo al Governo e al sistema delle imprese di fare un coordinamento per mettere sotto controllo prezzi e tariffe; arginare la speculazione, rinnovare i contratti pubblici e privati, rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo anche per i prossimi anni”.
Fonte: cisl.it