“Se vogliamo dare un respiro espansivo e coesivo all’economia degli Stati, è fondamentale trovare un accordo che modifichi il patto di stabilità europeo, svincolandolo dagli investimenti su asset produttivi e tutele sociali. L’Europa deve ritrovare le ragioni dell’integrazione economica, sociale e politica, superando l’impostazione di rigore e dell’austerity che l’ha bloccata per troppi anni. Bisogna completare un’unità che passa anche da una difesa e una diplomazia comune e porre solide basi alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa”. Lo ha detto a Bologna il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al Consiglio Generale della Cisl Emilia Romagna. In merito allo scenario politico ed economico nazionale, il leader Cisl ha affermato che “servono risposte sulla sanità, dove paghiamo un ventennio di tagli selvaggi, con conseguenze disastrose”. Con il maxiemendamento alla Manovra, ha sottolineato il sindacalista, “sono stati apportati alcuni miglioramenti, con la conferma degli attuali rendimenti per la pensione di vecchiaia di tutte le categorie pubbliche colpite dell’Articolo 33. Resta invece aperta la questione degli allungamenti delle finestre di uscita e delle disparità tra i lavoratori pubblici per la pensione anticipata. I margini per ulteriori modifiche non mancano; ad ogni modo, al Governo chiediamo di dare continuità al confronto sulla previdenza, affrontando il nodo di una maggiore flessibilità in uscita, con pensioni di garanzia per giovani, un’estensione dell’Ape sociale, più tutele per le donne e il superamento strutturale della Legge Fornero”. Sbarra ha poi ricordato il progetto di legge popolare voluto dalla Cisl sulla Partecipazione, su cui il sindacato di via Po ha raccolto quasi 400mila firme: “E’ stato un grande obiettivo – ha sottolineato -, ma l’impegno continua per condurre il provvedimento all’approvazione in Parlamento”. La partecipazione “è anche la linea ideale che deve portare alla realizzazione di riforme eque poiché condivise e orientate da corresponsabilità sociale. Una impostazione che deve condurre a un nuovo e grande Patto sociale tra Governo, Sindacati e Imprese per una più giusta redistribuzione economica, per il riscatto della qualità e della quantità del lavoro, per una rinsaldata coesione sociale e territoriale”.

 

Fonte: cisl.it