“Il tasso di disoccupazione da anni non era così basso, conseguenza di un’economia italiana che si è mostrata particolarmente resiliente portando a due anni di continua crescita dell’occupazione, compresa quella femminile e giovanile. Peraltro il confronto tra i dati pubblicati oggi dall’Istat, riferiti a maggio 2023, con quelli di maggio 2022 mostra come a crescere siano stati soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato, mentre quelli a termine si sono notevolmente ridotti. In crescita nell’anno anche gli autonomi, in forte recupero rispetto alle perdite subite nella fase covid”. Lo dichiara in una nota il leader della Cisl Luigi Sbarra. “Nell’ultimo mese tuttavia – continua Sbarra – il ritmo di crescita occupazionale si è ridotto ed arriva anche un dato in negativo per l’occupazione dei giovani tra 15 e 24 anni e delle donne, da monitorare nei mesi successivi, stante che restiamo fanalino di coda in Europa per occupazione femminile, peraltro con elevati tassi di part-time involontario, mentre abbiamo purtroppo il primato dei Neet. Si tratta in ogni caso di due segmenti per i quali non ci si può affidare agli andamenti del mercato, occorre invece indirizzare loro politiche specifiche, per consentire di cogliere le opportunità della ripresa in corso. Ma non sono più sufficienti incentivi generici alle assunzioni. Gli incentivi devono essere mirati, come ad esempio un sostegno per le aziende, specialmente le piccole, che introducano, tramite accordi aziendali e con vincolo di utilizzo paritario tra i generi, misure di conciliazione, soprattutto quelle che favoriscono la condivisione dei compiti di cura”. “Soprattutto, occorre fortissima attenzione all’implementazione delle due riforme del PNRR a maggior impatto sul lavoro di donne e giovani che sono quelle relative all’istruzione e alle politiche attive, compreso l’orientamento scolastico e formativo, fondamentale per orientare ragazze e ragazzi verso le competenze più richieste”, conclude Sbarra.
Fonte: cisl.it