“Oggi abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo del lavoro che riaffermi la centralità della persona, del diritto a un’occupazione e a un reddito dignitoso per tutti, della famiglia, di una terza età attiva e generativa, nella consapevolezza che lavoro e reddito non possono essere solo mezzi di sostentamento, ma strumenti attraverso i quali l’individuo si fa persona, partecipando al bene comune”. Lo ha detto oggi il leader Cisl, Luigi Sbarra intervenendo a Roma, presso la Chiesa del Gesù, all’incontro con i giovani della Scuola di Formazione Politica Formpol, diretta da Padre Francesco Occhetta. “La parola chiave è oggi partecipazione dei lavoratori alla gestione, ai risultati e all’organizzazione delle aziende, grazie alla quale si potrà promuovere il lavoro in maniera dinamica, condivisa, flessibile, aumentare la ricchezza in modo più equo, rendendo più pesanti le buste paga, arginare le delocalizzazioni, frenare pirateria industriale e finanza speculativa, controllare le procedure di sicurezza nelle linee produttive, nei cantieri, sui campi e nelle fabbriche, stimolare ricerca, innovazione, formazione continua dei lavoratori”, ha continuato Sbarra ribadendo come la partecipazione sia la chiave “per produrre fraternità, unire in un nuovo rapporto lavoro e capitale, solidarietà e competitività, la persona con il proprio ecosistema lavorativo, l’azienda col proprio territorio, attraverso relazioni industriali innovative, libere, generative, capaci di produrre frutti a somma positiva per tutti”. “Questo non può più essere il tempo della contrapposizione, della chiusura, del “muro contro muro”, ha concluso.

 

Fonte: cisl.it