“Come Fnp abbiamo apprezzato l’approvazione della Legge in materia di politiche per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, un traguardo storico che sdogana la vecchiaia nel nostro Paese e rivede tutto l’assetto assistenziale”: così Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl, in apertura del proprio intervento all’iniziativa “La cura della persona, il valore del lavoro” organizzata da Cisl, Cisl Fp, Fnp Cisl e Cisl Medici e che ha avuto luogo questa mattina a Roma, all’Auditorium del Massimo, alla presenza del ministro del Lavoro, Marina Calderone, e di quello della Salute, Orazio Schillaci.
“I pensionati nel tempo sono stati penalizzati più volte: dalla mancata indicizzazione delle pensioni superiori 4 volte il trattamento minimo, dalle detrazioni applicate ai redditi da pensione che sono diverse e più basse di quelle applicate ai redditi da lavoro dipendente, dall’esclusione del bonus fiscale “Renzi” che nel 2014 è stato introdotto soltanto per i redditi da lavoro dipendente. Per difendere il potere di acquisto delle pensioni si dovrebbe, invece, adeguare il limite di reddito per i familiari a carico all’inflazione reale, tenuto conto che con la perequazione delle pensioni 2023, tanti pensionati e pensionate hanno superato banalmente il limite di 2.840,51 euro. Analogo discorso dovrebbe essere proposto anche per il limite di reddito per fruire dell’esenzione del ticket sanitario, fermo da 20 anni a 36.151,98 euro stabilito nel lontano 1998 e mai aggiornato al costo della vita. La perequazione delle pensioni anno 2023 ha escluso milioni di pensionati da un diritto a causa dell’inflazione. E con l’aumento delle pensioni per l’adeguamento Istat, due redditi in famiglia di poco più di 1.100 euro mese nette superano il limite e perdono il diritto all’esenzione del ticket sanitario.”
“La sanità è un tema molto a cuore dei nostri pensionati”: ha proseguito Didonè. “Noi come Fnp siamo preoccupati per lo stato di salute in cui versa il nostro SSN dopo gli innumerevoli tagli e le importanti riduzioni di risorse perpetrati negli ultimi 20 anni. Ora però bisogna trovare risorse per formare e assumere personale, implementare e integrare l’assistenza medica e sociosanitaria, aumentare i posti letto, insediare la medicina di territorio, modernizzare gli ospedali, decongestionare i pronto soccorso e investire nella telemedicina”.
“Siamo il secondo Stato più vecchio al mondo – ha concluso il segretario generale Fnp Cisl – e i pensionati, che sono la maggioranza relativa del Paese, oggi chiedono che i loro diritti e i loro bisogni entrino nell’agenda del governo. Tra questi la difesa del nostro Servizio sanitario nazionale pubblico e universale”.
Fonte: pensionati.cisl.it