La rivalutazione per chi percepisce più di 2.101,52 euro sarà attribuita da marzo

Nel cedolino della pensione di febbraio 2023 è possibile verificare l’importo erogato e le specifiche variazioni rispetto ai precedenti.

Per quanto riguarda la rivalutazione annuale delle pensioni, o perequazione, la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto diverse novità che modificano le modalità di attribuzione dell’aumento.

La percentuale di rivalutazione è stata fissata al 7,3%, come stabilito dal Ministero dell’Economia. Questa viene attribuita al 100% per i trattamenti fino a 4 volte il minimo (2.101,52 euro), mentre negli altri casi verranno seguite le 6 nuove fasce di reddito individuate dalla Manovra.

IMPORTANTE

Slittamento della perequazione automatica delle pensioni di importo complessivo superiore a 2.101,52 euro lordi (oltre 4 volte il trattamento minimo INPS)

Slitta al prossimo marzo il rinnovo dei trattamenti pensionistici di importo complessivo lordo superiore a 4 volte il trattamento minimo INPS; nel mese di marzo infatti, l’INPS porterà a termine le operazioni di rivalutazione applicando a tutte le pensioni di importo complessivo superiore a 2.101,52 euro lordi la corrispettiva percentuale di rivalutazione (85%, 53%, 47%, 37%, 32%), così come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di Bilancio 2023. Inoltre saranno contestualmente posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023 a favore dei pensionati interessati.

Conguaglio fiscale.

Come di consueto, l’INPS nei mesi di gennaio e di febbraio di ogni anno procede al recupero delle differenze a debito sulle pensioni in pagamento, laddove le ritenute Irpef relative al 2022 siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua. Per i pensionati che complessivamente percepiscono meno di 18.000 euro l’anno in trattamenti pensionistici, per i quali dal conguaglio ne risulta un debito superiore a 100 euro, è stata applicata una rateizzazione di legge che si concluderà a novembre 2023.

Trattenute fiscali: addizionali regionali e comunali, conguaglio 2022 e tassazione 2023

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di pensione di febbraio vengono trattenute, oltre all’IRPEF, le addizionali regionali e comunali relative al 2022; come di consueto, queste trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

L’INPS ha inoltre proceduto al ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2022 (IRPEF e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche; pertanto, nel caso in cui le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito continueranno ad essere recuperate, oltre che sulla rata di pensione di gennaio, anche su quella di febbraio 2023.

Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro, per il quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.

Ricordiamo infine che le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

 

Fonte: pensionati.cisl.it