
“Il traguardo è alto e quanto mai ambizioso per una legge di iniziativa popolare che, per la prima volta nella storia della Repubblica, ambisce a dare attuazione all’art.46 della Costituzione, costruendo un nuovo rapporto collaborativo tra capitale e lavoro, tra imprese e lavoratori. E vuole farlo non con la forza di un obbligo, non con le leve dirigiste di uno Stato precettivo ma valorizzando il libero e autonomo incontro contrattuale, esaltando ed affidandosi alle relazioni industriali”. Lo ha detto il leader Cisl Luigi Sbarra a margine del convegno ‘PARTECIPARE PER CRESCERE UN PONTE TRA LAVORO E IMPRESA’ organizzato oggi a Roma dal Gruppo Parlamentare Fratelli d’Italia della Camera dei Deputati presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati in Via di Campo Marzio. “Affermare che la proposta della Cisl danneggia la contrattazione è l’uscita più ridicola e grottesca che si possa fare. Vuol dire non aver letto il testo o, più semplicemente, essere pregiudizialmente contrari all’idea della corresponsabilità dei lavoratori nelle scelte aziendali. Un obiettivo che però è quanto mai necessario nel quadro delle enormi trasformazioni in atto. Cambiamenti che richiedono un moderno sviluppo delle relazioni industriali e della democrazia economica nel Paese. E’ importante che lo spirito e i principi cardine del nostro testo siano salvaguardati dalla tentazione di farne l’ennesimo campo di battaglia di uno scontro tutto politico, che nulla ha a che vedere con il senso della nostra proposta. Un appello che ribadiremo a Roma l’11 febbraio a tutte le forze politiche in occasione dell’Assemblea Nazionale dei quadri e delegati della Cisl dedicata alla Partecipazione. Chiediamo alle forze politiche un voto favorevole, coerente con l’ampio consenso che ha ricevuto la nostra proposta tra i lavoratori, esponenti del mondo economico ed imprenditoriale, intellettuali, accademici e politici di quasi tutto l’arco parlamentare. Noi siamo stati sempre rispettosi del ruolo autonomo delle istituzioni ed il nostro giudizio lo daremo alla fine dell’iter parlamentare. La partecipazione è la più grande riforma che possiamo dare all’Italia per affrontare la complessità di un momento di transizione come quello attuale. Vogliamo che le persone abbiano più voce in capitolo nelle proprie aziende, che stiano dentro ai processi di decisione e di scelta, che condividano gli utili, gli investimenti, le scelte strategiche, per elevare salari, sicurezza, stabilità e qualità del lavoro, elevando la produttività e contrastando delocalizzazioni e pirateria industriale. E’ una sfida autenticamente bipartisan. Il più grande investimento che si possa fare a sostegno della crescita economica, sociale a culturale del Paese”.
Fonte: cisl.it