“Intanto io apprezzo il metodo che ha voluto seguire il governo, consultando le parti sociali prima dell’approvazione della manovra ed ascoltando le osservazioni e le proposte. (…) Il limite è la quantità delle risorse messe in campo, ma occorre essere prudenti perché i rischi sull’economia sono molti. Però parliamoci chiaro: questa manovra ha una caratterizzazione sociale innegabile. Anche se sono poche, le risorse sono tutte concentrate sul sostegno al lavoro, pensioni e alle famiglie. (…) Braccia aperte alla Cgil e agli altri, noi come Cisl siamo pronti a ritrovarci in un cammino di strategia unitaria e costruire un fronte sindacale riformista che sfidi senza ideologie e pregiudizi il governo e il sistema delle imprese su un nuovo patto sociale. Un patto che metta al centro la crescita, la produttività, il rilancio degli investimenti pubblici e privati, l’occupazione e la formazione, anche con relazioni industriali nuove che valorizzino la partecipazione dei lavoratori. Se Landini ci sta noi siamo pronti”.
Fonte: cisl.it