I dati dell’Osservatorio INPS

In Italia tornano a crescere i numeri di colf, badanti e baby sitter. È quanto emerge dall’Osservatorio INPS sui Lavoratori domestici nel 2021.

Nel 2021 si registra un generale trend in crescita: i lavoratori domestici con contributi versati all’INPS sono stati 961.358, con un +1,9% rispetto al 2020 (+18.273 lavoratori), che ha riportato il settore ai livelli occupazionali precedenti il 2014.

Inizialmente, gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021 sono stati determinanti dalla prevalente regolarizzazione dei rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown causato dalla pandemia da COVID-19; successivamente, il Decreto “Rilancio” ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari, soprattutto per i lavoratori stranieri,  i cui effetti si sono estesi anche al 2021: tra il 2020 e il 2021, infatti, i lavoratori domestici stranieri sono aumentati del 3,2%.

Nell’ambito del rapporto tra lavoratori italiani e stranieri, nel corso del 2021 si sono registrate delle differenze: i lavoratori italiani hanno subìto un lieve andamento decrescente dal primo al quarto trimestre; tra i lavoratori domestici stranieri, invece, l’andamento decrescente è stato più evidente a partire dalla seconda metà dell’anno, correlato probabilmente all’esaurirsi degli effetti del decreto “Rilancio” che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari.

Anche i dati del triennio 2019-2021 mostrano per i lavoratori stranieri una tendenza più dinamica e generalizzata, con una crescita pari a +11,9%, e un andamento invece più discontinuo per i lavoratori italiani, cresciuti di +13,5% tra il 2019 e il 2020 e diminuiti di -0,9% nell’ultimo anno.

Più in generale, la composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri che rappresentano il 70% rispetto al totale.

La maggior parte dei lavoratori domestici (344.466 lavoratori, pari al 35,8% del totale) proviene dall’Europa dell’Est; seguono i 288.749 lavoratori di cittadinanza italiana (30,0%), quelli provenienti dal Sud America (7,5%) e quelli dall’Asia Orientale (7,3%).

Prevale la tipologia di lavoro “Colf” con il 53% del totale dei lavoratori, contro il 47% della tipologia “Badante”. La tipologia “Colf” è più presente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale e dall’America Centrale, in cui prevale la tipologia “Badante”.

Rispetto alla distribuzione geografica sul territorio nazionale, il Nord-Ovest si attesta con il maggior numero di lavoratori (30,5%), seguita dal Centro con il 26,8%, dal Nord-Est con il 20,5%, dal Sud con il 13,0% e dalle Isole con il 9,2%.

La Regione con il maggior numero di lavoratori domestici è la Lombardia con 184.806 lavoratori (19,2%), seguita dal Lazio (13,5%), dall’Emilia Romagna (8,9%) e dalla Toscana (8,5%). In queste quattro Regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia.

L’Osservatorio rileva inoltre che, nell’ambito dell’incremento di lavoratori nel biennio 2020-2021, il peso delle donne è diminuito attestandosi all’84,9%, nel 2021; diversamente, gli uomini, superando nel 2021 le 144.000 unità, hanno fatto registrare un incremento di oltre il 17% rispetto al 2020 (quasi il 50% in più rispetto al 2019).

La classe d’età “50-54 anni” è quella con la maggior frequenza tra i lavoratori domestici, con un peso pari al 17,0% del totale, mentre il 19,2% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo il 2,5% ha un’età inferiore ai 25 anni.

Infine, con riferimento alle retribuzioni nel 2021, si evidenzia che la maggior parte dei lavoratori domestici percepisce una retribuzione annua lorda dai 13.000 euro in poi. Le donne in media hanno una retribuzione più alta rispetto agli uomini: il 43,6% degli uomini si colloca sotto i 5.000 euro l’anno, contro il 40,4% delle donne.

 

Anche colf e badanti possono ottenere il bonus 200 euro previsto dal DL Aiuti inoltrando all’INPS specifica domanda online, entro il 30 settembre. Per assistenza nella compilazione e nell’invio della domanda è possibile rivolgersi al Patronato INAS-CISL.

 

Fonte: pensionati.cisl.it