“La formula dello ‘sciopero preventivo’ non è la nostra. (…)Pieno rispetto per le scelte di altre sigle, non esprimiamo giudizi. Diciamo solo che gridare alla piazza in modo automatico e un po’ compulsivo rischia di isolare il sindacato offrendo un alibi formidabile a chi ci vuole fuori dai tavoli e contribuisce a trasformare lo sciopero in un rito sempre meno incisivo” (…) Non c’è ancora una bozza della legge di bilancio e in questo momento abbiamo un compito preciso: stare dentro ai luoghi dove si decide, avviare un confronto serio e di merito sulle misure che qualificheranno la Manovra. Per questo abbiamo chiesto al Governo nell’ultimo incontro di convocarci. Se la premier Meloni ci proporrà soluzioni sbagliate ed inique, faremo sentire la nostra voce. Questa rimane la linea responsabile e pragmatica della Cisl. Abbiamo già detto con chiarezza che non va toccata la spesa sociale, i redditi delle famiglie, sanità, pensioni e welfare, dotazioni per il lavoro. Bisogna rafforzare la crescita, spendere bene le risorse del Pnrr, rilanciare investimenti pubblici e privati, far crescere occupazione, salari e pensioni”. (…)“Noi chiediamo che si abbassino le tasse sui ceti medi e popolari da lavoro e pensione e che si dia continuità strutturale alla riduzione del cuneo contributivo ed all’accorpamento delle due aliquote basse, con uno sforzo in più per tutelare i lavoratori fino a 60mila euro. E’ necessario tenere ferma la defiscalizzazione sui frutti della contrattazione: premi di produttività, welfare, fringe benefit, accordi obiettivo per rendere più pesanti le buste paga e elevare crescita e produttività. Bisogna garantire la piena indicizzazione delle pensioni all’inflazione e recuperare le risorse drenate in busta paga dal fiscal drag. Chiediamo maggiori risorse per i contratti pubblici, forti sostegni alla famiglia ed alla natalità, un avanzamento sulle politiche sociali, in particolare sull’incremento delle risorse per la sanità, maggiori incentivi all’occupazione femminile e giovanile, contrasto della povertà e maggiori risorse alla non autosufficienza”.

 

Fonte: cisl.it