“E’ stato un confronto importante e positivo, apprezzabile sia sotto il profilo della ripresa del dialogo sociale, sia nel merito delle priorità da affrontare nella sanità”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, commentando l’incontro odierno con il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

“Abbiamo chiesto un impegno forte a rafforzare risorse finalizzate a rilanciare il sistema-salute nel nostro Paese, a cominciare da un massiccio investimento sulla medicina domiciliare, dall’abbattimento delle liste di attesa, dall’efficientamento e il consolidamento dei servizi domiciliari e socio-sanitari rivolti ai cittadini, e in particolare agli anziani e alle fasce fragili.

Si deve partire dalla consapevolezza che qualità della salute e qualità della cura sono strettamente connesse alla valorizzazione di chi lavora negli ospedali e nelle strutture di prossimità, e dunque alla necessità di sbloccare le assunzioni e stabilizzare il precariato. Per questo è indispensabile elevare il Fondo Sanitario Nazionale ma anche puntare decisamente sulle relazioni industriali, assicurando il rinnovo dei contratti sanitari pubblici e privati, tema su cui il ministro si è impegnato ad aprire uno specifico spazio di confronto. È vergognoso rilevare come in alcuni segmenti, come le RSA, i contratti siano fermi da 12 anni.

Per rilanciare la sanità italiana e mettere al centro la persona abbiamo a disposizione circa 20 miliardi tra Pnrr, React e fondo complementare, che vanno trasformati velocemente in interventi capaci di garantire integrazione tra dimensione ospedaliera e territoriale, fare innovazione, implementare telemedicina e digitalizzazione.

L’agenda è fitta, e va affrontata insieme, dando al confronto stabilità, costanza e concretezza. Il ministro Schillaci si è impegnato a dare continuità a questo cammino, preannunciando una nuova convocazione a luglio del tavolo, e annunciando anche la volontà di stanziare in Legge di Stabilità risorse necessarie per rinnovare i contratti pubblici”, conclude Sbarra.


Fonte: cisl.it