Emilio Didonè: la vecchiaia è un dono. Impariamo a rispettare gli anziani
“Domenica 23 luglio si celebra la IIIGiornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.
In Italia oggi su 14 milioni di persone anziane ce ne sono 9 sole e a rischio isolamento: 2 anziani su 3 vivono da soli o in coppia con il coniuge in situazioni di fragilità.
Da alcuni decenni questa fase della vita riguarda un vero e proprio popolo nuovo che siamo noi vecchi: mai siamo stati così numerosi e, nel secondo Stato più vecchio al mondo, siamo diventati anche la maggioranza relativa del Paese.
La giovinezza è bellissima… ci siamo passati tutti, ma il diventare vecchi è altrettanto importante e bello. La vecchiaia è un dono: gli anziani sono depositari di maturità, saggezza, patrimonio vissuto da trasmettere ai giovani, alle future generazioni. E oggi, nel tempo delle informazioni social e delle favole che racconta la politica, c’è invece tanto bisogno della saggezza della vecchiaia.
E poi cosa c’è di più bello di un rapporto tra nonno e nipote che trasmettono non solo un senso di tradizione, ma anche di continuità tra i vecchi insegnamenti e i nuovi, in una sorta di “patto tra generazioni”?
La relazione che lega nonni e nipoti è unica e irripetibile: da un lato i nonni trasferiscono una protezione e un affetto indispensabilI per crescere in modo sano da ogni punto di vista; dall’altro i bambini riescono a donare allegria e felicità ai nonni, riempiendo la loro vita di piccoli impegni quotidiani e di amore.
Dove non c’è rispetto per gli anziani non c’è futuro per i giovani. E dobbiamo ricordarci e prenderci cura dei nostri vecchi, non solo nelle ricorrenze ma tutti i giorni. L’attenzione verso l’anziano è un dovere di tutta la società.
Il problema più grande della vecchiaia è la solitudine. E se potessi eliminare qualcosa con la bacchetta magica eliminerei proprio questa ‘piaga sociale’ che vivono tanti vecchi.
In una società della cultura dello scarto che considera il vecchio un costo perché non più produttivo, gli anziani sono messi da parte e ignorati. Spesso leggiamo sui giornali di anziani che vengono raggirati senza scrupolo per potersi impadronire dei loro risparmi, o lasciati privi di protezione e senza cure, oppure offesi e intimiditi, senza diritti, o di anziani scartati e abbandonati nelle case di riposo senza che i figli vadano mai a trovarli.
E questo succede, succede oggi, nelle famiglie e succede spesso. Dobbiamo riflettere tutti su questo!
Non si tratta, quindi, di celebrare una volta all’anno i nostri vecchi, ma di farli sentire parte integrante della nostra società, delle nostre famiglie. I vecchi sono il punto di riferimento per le comunità e custodi della memoria.
Gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra stessa quotidiana battaglia per una vita degna.
Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto.
Dice Papa Francesco che “L’anziano non è un alieno, non è un marziano. L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque tra qualche anno, anche se non ci pensiamo perché oggi ci sentiamo bene. E se noi non impariamo a trattare bene gli anziani, così tratteranno noi”.
Domenica noi celebreremo la Festa dei Nonni e degli Anziani con regalo speciale, quando una numerosa delegazione di pensionate e pensionati iscritti alla Fnp Cisl, provenienti da tutte le parti d’Italia, e accompagnati dai nipoti e dalle famiglie, parteciperanno alla Santa Messa, presieduta da Papa Francesco alle ore 10,00 all’interno della Basilica di San Pietro a Roma.
Grazie Papa Francesco per questo regalo.
E buona festa ai nonni e agli anziani d’Italia e di tutto il mondo!”
Il segretario generale Fnp Cisl
Emilio Didonè
Fonte: pensionati.cisl.it