La manovra di finanza pubblica vale complessivamente poco meno di 24 miliardi (finanziati per oltre 15 miliardi con l’extragettito derivante dal ricorso allo scostamento di bilancio ed il resto con tagli alla spesa pubblica).

La prima considerazione da fare è che la Legge di Bilancio 2024 può contare su risorse limitate, la solita “coperta corta”, ma sono concentrate su misure di coesione sociale sostenute anche dalla nostra piattaforma sindacale.

Esprimiamo una valutazione positiva per quanto riguarda le risorse destinate al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, al rifinanziamento del Ssn, all’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, alla rivalutazione integrale dei trattamenti pensionistici bassi e medi nonché alla conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi.

Le risorse stanziate garantiscono la stabilità dei rinnovi contrattuali, scongiurando il rischio di un nuovo blocco contrattuale o di un rinvio della tornata negoziale 2022 -2024. La manovra destina 8 miliardi dei 24 complessivi al lavoro pubblico e alla sanità (5 miliardi sono stanziati per il rinnovo dei contratti collettivi dei dipendenti dello Stato e 3 miliardi per il rifinanziamento del Sistema Sanitario Nazionale).

Ciò consentirà di riconoscere aumenti superiori a quelli delle tornate contrattuali 2019-2021 e 2016-2018, contrastando la riduzione del potere di acquisto delle retribuzioni dei dipendenti nei settori pubblici

L’ammontare complessivo delle risorse stanziate con la legge di bilancio e il decreto legislativo che avvia la riforma fiscale è di circa 24 miliardi di euro, di cui oltre la metà destinati, in particolare, a interventi a sostegno dei redditi medio-bassi che beneficeranno del rinnovo del taglio cuneo fiscale e contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro).

A sostegno delle persone con redditi bassi confermati anche il contributo del bonus sociale elettricità e la carta “Dedicata a te”, mentre sul fronte pensioni sono state prorogate, con alcune rivisitazioni, Quota 103, Ape sociale e Opzione donna

Tra le altre misure approvate la diminuzione del canone Rai, da 90 a 70 euro.

LE PRINCIPALI NOVITA’

RIFORMA ALIQUOTE IRPEF

Per il 2024 gli scaglioni IRPEF si riducono da quattro a tre con l’accorpamento dei primi due. Fino a 28 mila euro l’aliquota sarà al 23% (la misura è finanziata con 4,3 miliardi). Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia della no tax area.

SANITÀ

Per la sanità previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi nel 2024, 4 miliardi nel 2025 e 4,2 miliardi dal 2026. Parte di queste risorse sono destinate, tra l’altro, al rinnovo dei contratti del personale e per l’indennità a medici e sanitari impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa.

Per il potenziamento dell’assistenza territoriale e per le nuove assunzioni di personale sanitario vengono stanziate risorse pari a 250 milioni di euro nel 2025 e 350 milioni di euro dal 2026.

FAMIGLIE

Confermata la carta “Dedicata a te” con uno stanziamento di 600 milioni di euro per l’acquisto di beni di prima necessità e di carburanti.

Prorogato, per il primo trimestre 2024, il contributo straordinario per il caro energia destinato ai beneficiari del bonus sociale elettricità (200 milioni di euro).

Prorogata fino a febbraio 2024 anche l’Iva al 10% sull’acquisto di pellet.

PENSIONI

Prorogati per tutto il 2024, con alcune rivisitazioni, gli strumenti di anticipo pensionistico già esistenti: Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna. Rinnovato l’incentivo che prevede una decontribuzione di circa il 10% per chi decide di rimanere al lavoro, avendo maturato i requisiti della nuova quota 103

Per l’anticipo pensionistico con Quota 103 rimangono i requisiti di 62 anni d’età e 41 di contributi, ma viene rivisto il ricalcolo dell’assegno che avverrà interamente con il metodo contributivo.

Per l’anticipo pensionistico Ape sociale è previsto un incremento del requisito anagrafico da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Sale di un anno, a 61 anni, anche la soglia per l’accesso a Opzione Donna (che con un figlio scende a 60 e con due o più figli a 59).

Garantiti i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di vecchiaia di medici, personale sanitario, dipendenti di enti locali, ufficiali giudiziari e maestri a cui non si applicherà la revisione delle aliquote di rendimento previdenziali che invece sono previste per coloro che anticipano l’uscita dal lavoro (per i medici e sanitari previsto un meccanismo di tutela).

Per il 2024 confermato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione che tutela le pensioni più basse.

Per saperne di più leggi lo Speciale allegato.


NOTA UTILE

La Legge di Bilancio è lo strumento previsto dall’Articolo 81 della Costituzione italiana attraverso il quale il Governo, con un documento contabile di tipo preventivo, comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo in base alle leggi vigenti (a differenza del rendiconto consuntivo, che è invece un documento contabile nel quale sono elencate le entrate e le spese che si sono realizzate nell’anno finanziario a cui il bilancio si riferisce).

In base al citato art. 81, la legge di approvazione del bilancio non può, a differenza della legge di stabilità, introdurre nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra norma che introduca nuove spese deve indicarne la rispettiva copertura finanziaria. In base a questo articolo, il Presidente della Repubblica può rifiutare la firma di leggi prive di copertura finanziaria

 

Fonte: pensionati.cisl.it