“La giornata mondiale del rifugiato si celebra oggi nel segno del lutto e dell’indignazione per il drammatico naufragio di Pylos, in Grecia, dove quache giorno fa centinaia di migranti sono morti in mare e in circostanze ancora tutte da chiarire. Ancora una strage nel Mar Mediterraneo che evidenzia quanto l’azione politica dell’Unione Europea, allo stato attuale, non sia in grado di affrontare l’emergenza degli sbarchi, come ha riconosciuto la stessa Commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson”. E’ quanto sottolinea la Cisl in una nota.
“Il rapporto annuale dell’Unhcr evidenzia che nel 2022 sono 110 milioni le persone costrette alla fuga dai propri Paesi. Le ragioni sono riconducibili prevalentemente alle guerre in atto, quella in Ucraina ne è un esempio sotto ai nostri occhi, oltre agli effetti nefasti delle carestie e dei cambiamenti climatici. In questo contesto, nel rispetto dei principi fondanti dell’Unione, deve essere comunque garantito il diritto di tutti i rifugiati ad essere protetti, che passa anche dal dovere di organizzare un efficace sistema coordinato di salvataggio in mare per evitare che accadano altre simili tragedie. E’ innegabile che la gestione delle migrazioni richieda risposte complesse in ambito europeo, internazionale e delle singole nazioni, ad esempio attraverso politiche di sostegno e sviluppo economico verso i Paesi di provenienza. Ma per evitare altre morti in mare, consapevoli del carattere strutturale del fenomeno migratorio, è fondamentale che si mettano in atto, tra le altre azioni, politiche efficaci che favoriscano vie legali d’ingresso per tagliare i ponti alle bande criminali che sfruttano la disperazione di rifugiati e migranti”.
Fonte: cisl.it