“La Giornata internazionale del migrante, che celebra la Convenzione internazionale ONU del 1990 sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie, è un’ulteriore occasione per riflettere sulla governance del fenomeno migratorio.
Per la CISL, di fronte ad una grave crisi demografica, ad una conclamata carenza di manodopera, più forte in alcuni settori produttivi strategici, l’Europa intera deve mettere in atto efficaci politiche di integrazione e inclusione sociale dei migranti mettendo al centro il rispetto dei diritti umani e il lavoro. Un lavoro che sia regolare, dignitoso, sicuro, ben contrattualizzato e che punti anche alla qualità attraverso il pieno riconoscimento delle competenze e il rafforzamento dei percorsi formativi sin dai luoghi di origine dei Paesi di provenienza da cui partono i flussi migratori”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl Sauro Rossi. “Come CISL, siamo convinti che questo processo debba partire necessariamente da un potenziamento dei canali regolari d’ingresso degli immigrati con il coinvolgimento delle parti sociali in raccordo con le Istituzioni nazionali e locali, sfruttando lo strumento della bilateralità perché espressione di un radicamento sul territorio che permette una lettura delle esigenze produttive più aderenti alla realtà.
Pensiamo si debba proseguire con i positivi interventi di semplificazione burocratica delle procedure avviati con i recenti provvedimenti, associandoli ad aumento dei contingenti del personale, anche attraverso la stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione, già presenti negli uffici delle Questure e delle Prefetture.
Rimane fondamentale rafforzare la lotta allo sfruttamento e al caporalato e le politiche di emersione contrattuale e di regolarizzazione degli immigrati in condizioni di illegalità amministrativa, per poter uscire, con la CISL al loro fianco, da condizioni che rendono le persone, ancor più se immigrate e irregolari, fragili e ricattabili e in uno stato di negazione dei diritti fondamentali. E’ importante sottolineare come in un paese come il nostro caratterizzato nel secolo scorso da massicce ondate migratorie, la giornata permetta di fare memoria delle tante esperienze vissute dagli emigrati italiani nel mondo ma anche di interrogarsi sul perché il fenomeno migratorio in uscita, si sia riattestato, in questi ultimi anni, su numeri importanti, con centinaia di migliaia di giovani che ogni anno cercano la loro realizzazione fuori dai nostri confini.
La valorizzazione del capitale umano da loro rappresentato, pure in un contesto di conclamata globalizzazione, rimane infatti un caposaldo di politiche del lavoro e del welfare volte a dare spessore ad un autentico sviluppo sostenibile, anche sul piano sociale”.

 

Fonte: cisl.it