“Di fronte al concreto rischio che guerre, conflitti etnici, aumento di povertà e disuguaglianze possano far peggiorare la piaga delle mutilazioni genitali femminili che secondo le stime dell’OMS coinvolge oltre 200 milioni di ragazze, tra cui, purtroppo, moltissime bambine, prevalentemente dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Asia, dell’America Latina e tra le comunità provenienti da queste regioni, la Cisl e l’Anolf riconfermano l’impegno a promuovere una cultura del rispetto e delle pari opportunità contro ogni forma di abuso e violenza”. Lo dichiara in una nota la segretaria organizzativa della Cisl, Daniela Fumarola, responsabile del Dipartimento Donne e Giovani Cisl, in occasione della Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (MGF). “Proseguiremo nel percorso a sostegno di azioni d’informazione e sensibilizzazione rivolte alle donne immigrate- sottolinea Fumarola- insieme al rafforzamento e al potenziamento della nostra presenza in tutti gli ambiti territoriali e nei relativi presìdi sanitari. La nostra è una battaglia di civiltà e di umanità che non vogliamo e non possiamo perdere, un percorso da intraprendere insieme per dire no ad una pratica disumana e violenta, resa ancora più drammatica dal fenomeno delle spose bambine, che ogni anno alimenta nuovi casi”. “Se consideriamo che circa 600mila donne che vivono in Europa sono state vittime di mutilazioni genitali e 180mila sono a rischio in 13 paesi comunitari, Italia compresa- conclude Fumarola -abbiamo il dovere di affermare e concretizzare il valore della solidarietà tra donne e uomini, come base di un’azione collettiva per il bene comune”.
Fonte: cisl.it