“Il nostro Servizio sanitario nazionale è da anni oramai in uno stato di abbandono e sofferenza: è arrivato il momento di ‘fare qualcosa’. Le scelte politiche ‘sbagliate’ degli ultimi decenni hanno minato alla radice il rispetto dei suoi principi fondanti, quali l’universalità, l’uguaglianza e l’equità. Siamo di fronte al rischio concreto di perdere un sistema sanitario che, sino a poco tempo fa, era uno dei migliori al mondo, garanzia di un diritto costituzionale inalienabile: il diritto alla salute!”: è quanto dichiara Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl che lancia un appello a Governo, Regioni, Comuni e istituzioni affinché si proceda prima possibile ad un riordino della sanità italiana. “Sono quotidiane le lacune e le carenze che la nostra organizzazione denuncia, come le liste di attesa, l’affollamento dei pronto soccorso, le carenze organizzative e la mancanza di personale che, in alcune zone più disagiate e interne del nostro Paese, non consentono di trovare a volte neanche un medico o un pediatra di famiglia vicino casa. Un Ssn pubblico che, nel passare degli anni, vede aumentare ‘insopportabili’ diseguaglianze regionali e locali, alimentando la migrazione sanitaria e incrementando la spesa privata delle famiglie sino all’impoverimento e alla rinuncia alle cure.”
“La difesa di un Ssn universale accessibile a tutti – prosegue Didonè – è da sempre al centro delle nostre rivendicazioni sindacali e oggi siamo chiamati più che mai a far sentire anche la nostra voce: ne va del diritto a curarsi nostro e delle generazioni future. A quasi 45 anni dalla legge istitutiva del Ssn non basta più ‘denunciare’ ma occorre un Patto sociale e politico che, prescindendo da schieramenti politici e governi di turno, rilanci quel modello di Ssn pubblico che abbiamo conosciuto nei tempi migliori. Un “manifesto” per chiedere un impegno e più attenzione al tema sanità, e mettere nero su bianco criticità e proposte per un percorso di riordino del SSN”.
Fonte: pensionati.cisl.it