“Più vanno a spasso in giro per l’Italia e più ci costano. Parlo dei rifiuti, ovviamente, e di quanto sia sempre più urgente chiudere il ciclo dello smaltimento dentro i confini della nostra Regione nella consapevolezza che, purtroppo, il rifiuto-zero non esiste. Tanto più che le famiglie laziali spenderanno nel 2023, per la Tari, una media di 359 euro annui contro i 320 della media nazionale”.

Così in una nota Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.

“Ma questa è una media. La realtà è ancora più articolata e penalizza le famiglie di Latina che pagano più di tutte: ben 460 euro l’anno. Al secondo posto delle città più care c’è Roma con una media di 378 euro e Rieti con 335. Sorridono, si fa per dire, soltanto i contribuenti di Viterbo (319 euro) ma soprattutto quelli di Frosinone che, con 302 euro l’anno possono dirsi davvero fortunati, visto che nel Lazio pagano la cifra più bassa di tutti (dati Cittadinanzattiva). Peccato che un quarto della spesa della Tari derivi dai costi di trasporto dei camion per lo smaltimento dell’immondizia in giro per l’Italia. Il che significa che, se davvero riuscissimo a chiudere il ciclo dei rifiuti con impianti innovativi dentro il confine regionale, avremmo un abbattimento dei costi che gravano sulle famiglie laziali considerevole e anche minore inquinamento atmosferico derivante dal traffico dei camion in giro per il paese. Dati incontrovertibili che però, i soliti ‘professionisti del no’ tentano di contrastare da tempo. Roma, in tal senso, è un caso emblematico dove spinte ideologiche intrise di conservatorismi vorrebbero bloccare l’avanzamento dei lavori per il termovalorizzatore che invece, diciamo da tempo, può essere la soluzione economicamente e ambientalmente più vantaggiosa e sostenibile di tutte. Siamo per sostenere investimenti ed innovazione senza pregiudizi e veti, consapevoli che vanno costruiti nuovi impianti e potenziati quelli esistenti avvalendoci delle più avanzate tecnologie a disposizione. Così come siamo certi e consapevoli che anche una contrattazione sociale attenta e puntuale con i Comuni può fare la differenza e portare benefici concreti ai contribuenti contenendo quelle impennate delle tariffe davvero insostenibili”.


Fonte: cisl.it