
“Grazie a tutti di essere qui. Grazie agli ospiti e relatori. Alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha saputo esprimere una sensibilità e una vicinanza molto importante. Ma il riconoscimento più grande voglio rivolgerlo ad ogni delegato, quadro, dirigente, ad ogni militante presente oggi. E a tutti gli operatori che non possono essere qui tra noi perché devono presidiare i luoghi di lavoro, praticare prossimità, farsi carico dei problemi e delle aspettative delle persone che rappresentano”. Così Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, chiude l’Assemblea nazionale dei Quadri e Delegati Cisl che ha avuto luogo oggi all’Auditorium Conciliazione di Roma.
“La Partecipazione è nel sudore della prossimità. È nell’incontro responsabile, nella contrattazione aziendale e sociale. È nella concreta progettualità sociale che ogni sindacalista mette in campo con coraggio e competenza. È allora l’applauso più grande va dedicato a questa meravigliosa comunità. -prosegue Sbarra- Una rete umana che, attraverso la fatica della rappresentanza, costruisce ogni giorno sviluppo condiviso e democrazia economica. Una comunità in cammino. Capace di innovare e di innovarsi. Desiderosa di “stare dentro” il cambiamento. Questo è la nostra essenza”.
“Al termine del confronto nelle commissioni Lavoro – Finanze alla Camera, è stato consegnato un testo per la discussione in Aula che conferma l’impostazione ed i principi della nostra proposta di legge preservando tutte le articolazioni della partecipazione: gestionale, organizzativa, economico-finanziaria e consultiva. Abbiamo esortato e continuiamo a sostenere una convergenza bipartisan delle forze politiche, un voto favorevole, trasversale e coeso. Non si perda la chance di dare una legge di civiltà in cui si ritrovino tutte le culture democratiche della nostra Repubblica. Uniti al risultato. Questo è l’obiettivo che invoca non la Cisl, ma il Paese”.
“Si apre attraverso la partecipazione una strada nuova. -spiega Sbarra- Una via che porta alla possibilità di elevare i salari, di radicare investimenti e occupazione, di rilanciare la formazione e di poter affrontare la sfida decisiva delle competenze. Significa avere più strumenti nella battaglia per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, sviluppare la crescita reale e arginare la finanza speculativa per aumentare quelle buone flessibilità in grado di rendere più resiliente e competitivo il tessuto produttivo. Bisogna evitare la tentazione di proseguire sulla vecchia via, quella che significa arroccamento a difesa di posizioni consolidate che appartengono all’altro secolo e che non offrono alcuna prospettiva. Per scegliere invece l’altra strada quella permetterà di costruire l’Italia del futuro. Insieme. Attraverso quella straordinaria espressione di democrazia e di libertà che si chiama “partecipazione”.
“Partecipazione come nuove relazioni industriali nei luoghi di lavoro. Come capacità di entrare negli algoritmi delle intelligenze artificiali e negoziarne criteri e limiti. Come difesa e consolidamento della contrattazione sociale sui territori. Come elemento chiave per rafforzare la capacità delle imprese di adattarsi ai cambiamenti. Come argine alla disgregazione del lavoro debole, come organizzazione di nuove comunità lavorative. Come evoluzione di un nuovo welfare sussidiario e comunitario. Questo è lo spirito, questa è la cultura, che animano la nostra proposta di legge. Istituzioni e fronte sociale riformista facciano proprio quel monito: nel tempo complesso del cambiamento e dell’insicurezza, “nessuno si salva da solo”.
“Della zavorra ideologica di chi non riesce a liberarsi di visioni e dinamiche novecentesche e sterilmente antagoniste non abbiamo proprio bisogno. Abbiamo bisogno invece di procedere spediti, guardando avanti e determinati a voltare pagina, ad aprire una prospettiva nuova con al centro la persona, il suo protagonismo, la sua creatività. Con l’obiettivo di un nuovo Patto Sociale tra Impresa e Sindacato, tra Capitale e Lavoro. La Cisl, il Sindacato della partecipazione, c’è e ci sarà, farà fino in fondo la sua parte. Apriamo una nuova stagione di equità, di inclusione e di crescita”. Conclude il Segretario della Cisl.
Sbarra ha poi accolto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “La Cisl è il sindacato della responsabilità. Il cambiamento si costruisce e non si aspetta. Le rinnovo la gratitudine per aver dimostrato sensibilità sulla proposta di legge di cui oggi parliamo. La partecipazione non è solo una bandiera sindacale, ma una scelta di sviluppo, crescita economica e sociale e valorizzazione del lavoro. Il Paese ha bisogno di scelte coraggiose. La sua presenza è un segnale importate per l’Italia che vuole crescere insieme senza steccati ideologici, senza divisioni pregiudiziali, senza antagonismi e massimalismi. Ma con la forza della contrattazione e della concertazione, della responsabilità e con il coraggio della partecipazione”.
Fonte: cisl.it