Come e quando andare in pensione? A quanti anni si può smettere di lavorare?

Diverse sono le opzioni possibili per andare in pensione. Le regole, sono soggette ad aggiornamenti continui: ad esempio, dal prossimo anno non si potrà più ricorrere alla cosiddetta Quota 100.

Per il momento, analizzeremo le opzioni per il pensionamento in vigore fino al 31 dicembre 2021, guardando a quelli che sono i requisiti richiesti attualmente dalle varie opzioni.

Schede sintetiche risponderanno alla domanda su come andare in pensione anticipata: con Quota 100Opzione donna lavori usuranti.

QUOTA 100

Si potrà andare in pensione anticipata con Quota 100 ancora per tutto il 2021.

A fine anno termina la sperimentazione della Quota 100, determinando uno scalone di 5 anni per potersi ritirare dal mondo del lavoro.

Beneficiari

Accedono a Quota 100 tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati (co.co.co., professionisti senza cassa e altri lavoratori iscritti alla gestione separata dell’INPS, sia privati che pubblici. Fanno eccezione:

  • i militari;
  • le Forze armante;
  • polizia e polizia penitenziaria;
  • il Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • la Guardia di finanza.

Requisiti

Per raggiungere i 38 anni di contributi è valida la contribuzione accreditata a qualsiasi titolo (obbligatoria, volontaria, da riscatto, figurativa) fermo restando il possesso di almeno 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di disoccupazione e malattia, dove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Leggi le schede complete: https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2044/guida-quota-100-beneficiari-requisiti-finestre-mobili-e-cumulabilita/

OPZIONE DONNA

L’Opzione Donna è stata introdotta dalla L. 243/2004 e prevede, per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato e per le lavoratrici autonome, la possibilità di anticipare, a domanda, l’uscita dal mercato del lavoro a patto di accettare il ricalcolo della pensione con il sistema di calcolo contributivo.

Requisiti

Opzione Donna è stata prorogata nel corso degli anni e, da ultimo, dalla legge di Bilancio per il 2021, in base alla quale i requisiti di età:

  • 58 anni per le dipendenti;
  • 59 per le autonome.

E i requisiti di contribuzione (almeno 35 anni di contributi) devono essere maturati entro il 31 dicembre 2020.

Le lavoratrici che abbiano raggiunto tali requisiti entro tale data possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile.

L’importante è che i prescritti requisiti di età e contribuzione per esercitare l’opzione siano maturati entro il 31 dicembre 2020.

Leggi le schede complete: https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2058/guida-opzione-donna-2021-come-funziona-e-quali-requisiti/

LAVORI USURANTI

Infine esiste la possibilità di andare in pensione con l’Ape Sociale alla quale può accedere, però, solo chi si trova in particolari condizioni:

  • disoccupati con ammortizzatori sociali scaduti da più di 3 mesi;
  • invalidi civili dal 74 per cento;
  • chi assiste familiari conviventi entro il primo grado gravemente handicappati;
  • chi è addetto a lavori faticosi o usuranti.

Può accedere all’APE sociale chi ha compiuto i 63 anni di età ed ha almeno 30 anni di versamenti (servono 36 anni per chi svolge lavori usuranti  di cui almeno 7 negli ultimi 10 anni o 6 negli ultimi 7). L’indennità è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione ma non può, in ogni caso, superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro; non è soggetta, infine, a rivalutazione ed è erogata per 12 mesi all’anno.

Leggi le schede complete: https://www.pensionati.cisl.it/articolo-2066/guida-lavori-usuranti-beneficiari-requisiti-e-come-fare-domanda/

Cosa succede dal 1° gennaio 2022

La legge di Bilancio 2022 conterrà il capitolo previdenza, che non apporta novità sostanziali alla previdenza Italiana. La riforma vera e propria è stata rinviata al prossimo anno.

Le novità per il 2022 sono: quota 102 che prenderà il posto, ma solo per un anno, della quota 100 in scadenza a fine 2021 permettendo il pensionamento a 64 anni con almeno 38 anni di contributi.

Sempre per il 2022 viene riconfermata l’opzione donna, vengono aumentati i lavori gravosi che potranno accedere all’Ape sociale prorogata e vengono ampliati i contratti di espansione (permettendone l’utilizzo anche alle aziende con almeno 50 dipendenti). L’Ape Sociale non solo è stata prorogata ma, per i disoccupati, viene eliminato il periodo di 3 mesi che intercorre dalla fine degli ammortizzatori sociale e vengono inseriti nuovi lavori ritenuti usuranti.

 

Fonte: pensionati.cisl.it