Come la luce blu influisce sulle nostre vite: problemi alla vista e alterazione del ritmo sonno-veglia
Quando la luce naturale, nelle tarde ore pomeridiane e notturne, tende a scarseggiare, siamo portati a sopperire alla loro mancanza con l’uso di luce artificiale.
Ma qual è la migliore?
Le lampadine ad incandescenza sono, ormai, in disuso e sono state sostituite dai Led composti da chip di silicio che convertono in luce la corrente elettrica.
Nonostante i vantaggi proposti siano diversi, come ad esempio una durata prolungata e un consumo più vantaggioso, i Led possono causare danni agli occhi (e non solo) a causa della “luce blu” che producono.
Nel Led, infatti, la luce non ha un solo spettro, bensì all’interno di una stessa lampadina ci sono Led di colori differenti la cui combinazione porta alla creazione di luce calda e fredda.
Il problema principale, inerente allo spettro di luce dei Led, sembra essere la presenza di luce blu, presente anche nello spettro solare e negli schermi digitali, che sono, appunto, caratterizzati da una luce fredda.
“L’eccesso di luce blu incrementa l’autodistruzione cellulare della retina e può favorire la degenerazione maculare senile, oltre ad essere influente sul ciclo circadiano del sonno- spiega Roberto Perilli, medico oculista presso IAPB– il sonno è regolato da alcune cellule della retina collegate con la ghiandola pineale che produce la melatonina, ormone responsabile del ritmo sonno-veglia, ma anche dell’umore e, secondo alcuni studi, anche della risposta dell’organismo a determinate terapie”.
La luce blu interagisce con il cervello illudendolo che sia giorno ed interferendo quindi con la produzione di melatonina: nelle ore diurne ciò porta ad un effetto stimolante e contribuisce a regolare l’orologio biologico, la sera, invece, altera la qualità del sonno compromettendo la qualità del riposo.
La luce blu ha un’energia più elevata ed innesca reazioni fotochimiche all’interno delle cellule, danneggiando in questo modo la retina. Non sono effetti repentini, solo dopo una prolungata esposizione ad essa i risultati possono essere dannosi.
Per questo è necessario proteggersi sia in ambienti lavorativi che casalinghi.
“Limitare la luce fredda, come si sta pensando di fare nei paesi del Nord Europa, utilizzare la modalità luce notturna sugli schermi di telefoni o tablet al fine di rendere più calda la luce- continua il Dott. Perilli- sono dei piccoli accorgimenti che possono essere messi in atto. Inoltre, chi lavora molto al computer può prendere in considerazione, oltre all’uso di lacrime artificiali per controllare il problema della secchezza oculare, l’idea di utilizzare occhiali appositi dotati di un filtro che riflette la luce blu dei Led, oltre ad indossare all’aperto lenti giallastre o di un qualsiasi colore caldo, al fine di limitare l’impatto della luce blu solare”.
NOTA: La maggiore fonte di luce blu è quella solare, ma si trova anche nella maggior parte dei dispositivi [con schermi] a LED. La luce blu aumenta la prontezza e regola il nostro orologio biologico interno, ovvero il ritmo circadiano, che “dice” al nostro corpo quando addormentarsi. Questa luce artificiale attiva i fotorecettori […], sopprimendo la melatonina.
Si ringrazia IAPB, Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità per le informazioni. Per approfondire gli argomenti visita il sito di IAPB.
Fonte: pensionati.cisl.it