“Ritirare la pensione alle Poste o in banca da Febbraio non sarà più possibile senza esibire il green pass: cosa succederà quindi alle pensionate e ai pensionati più soli, più poveri, meno digitalizzati, meno informati e meno istruiti, o a coloro che non avranno un familiare da delegare a dotarsi, entro la fine del mese, di una carta prepagata su cui far accreditare la propria pensione?”

E’ quello che si chiede la Fnp Cisl in rifermento alla decisione del Governo che, con un Dpcm, obbliga all’esibizione del certificato verde per chiunque si presenti a uno sportello postale o bancario per ritirare la propria pensione. Questo significa che per riscuotere la pensione sarà obbligatorio esibire il certificato verde, anche ottenuto con un tampone molecolare, antigenico, con la vaccinazione o con la guarigione dal Covid.

“A quanto pare – prosegue la Cisl Pensionati – è andata ‘a farsi benedire’ la salvaguardia di buonsenso che tutelava le ‘esigenze essenziali e primarie’, tutte quelle ‘indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque non soggetti ad obbligo di accredito’, ignorando chi con la pensione ci vive, mese dopo mese. E’ vero che la percentuale di vaccinati tra i pensionati è elevatissima, ma questa decisione creerà non pochi problemi. E’ per questo che al Governo chiediamo una modifica urgente di questa norma, e di tutte quelle che riguardano certificati verdi, colori delle Regioni, differenze tra negozi, enti pubblici, poste, banche, e tra età delle persone e tipo mascherine: ora serve semplificare!”

 

Fonte: pensionati.cisl.it