Il frutto delle nostre mobilitazioni ha indotto il Governo ad aprire finalmente un confronto sul cantiere delle pensioni

Il frutto delle nostre mobilitazioni ha indotto il Governo ad aprire finalmente un confronto sul cantiere delle pensioni al fine di negoziare una riforma complessiva e strutturale del nostro sistema previdenziale che ponga al suo centro il Patto sociale tra le generazioni.

Grazie all’impegno costante della Federazione Nazionale Pensionati CISL nei confronti del Governo, quest’anno entra finalmente in vigore il meccanismo secondo cui la perequazione viene applicata agli scaglioni di reddito da pensione sul modello risalente alla legge 388/2000, come modificato dalla legge 160/2019 (Legge di Bilancio per il 2020).

La rivalutazione viene attribuita tenendo conto del cumulo perequativo, considerando come unico trattamento tutte le pensioni in capo al soggetto titolare, erogate dall’Inps e dagli altri Enti, presenti nel Casellario Centrale.

In base al Decreto ministeriale di novembre 2021, l’Indice di rivalutazione delle pensioni, a decorrere dal 1° gennaio 2022, è determinato, in via previsionale, nella misura pari a +1,7%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. Diversamente, la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2020 è determinata in misura pari a 0,0 dal 1° gennaio 2021.          

Il meccanismo di indicizzazione applicato dall’INPS è quello per scaglioni di importo, ossia:

  • 100% (1,7%) per trattamenti pensionistici complessivamente fino a quattro volte il minimo Inps (da € 0 a € 2.062,32);
  • 90% (= 1,53%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a 4 volte il minimo Inps e fino a 5 volte il trattamento minimo Inps (da € 2.062,33 a € 2.577,90);
  • 75% (= 1,27%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a 5 volte il minimo Inps (da € 2.577,91 in su).

Il trattamento minimo di riferimento in pagamento dal primo gennaio 2022 è pari a 523,83 euro.

NOTA

L’INPS, avendo proceduto all’elaborazione dei rinnovi 2022 prima della pubblicazione del Decreto di novembre scorso, ha perequato i trattamenti previdenziali applicando la percentuale inferiore dell’1,6%. Pertanto, con la prima mensilità utile (marzo 2022) l’Istituto provvederà a riconoscere lo 0,1% a titolo di conguaglio.

 

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA: LE PENSIONI “SALARIO DIFFERITO”

I pensionati non possono essere considerati un peso per la società e un ostacolo ai diritti e alle giuste rivendicazioni dei giovani.

Ogni giorno assistiamo ad attacchi indiscriminati alle pensioni, descritte come frutto di privilegi. Al contrario, invece, ricordiamo che le pensioni sono a tutti gli effetti “salario differito” e pertanto rappresentano un pilastro fondamentale del nostro Stato Sociale, che va tutelato, nel corso degli anni, contro il processo di erosione del suo potere d’acquisto.

Chiediamo, dunque, pensioni adeguate che non perdano valore con il passare del tempo attraverso meccanismi di recupero dell’inflazione più efficaci. Tanto più che i livelli di tassazione che gravano sulle pensioni non sono omogenei nei Paesi Ue, registrando un forte squilibrio a danno proprio dei pensionati italiani che continuano ad essere i più tartassati d’Europa.

Si deve inoltre intervenire sui redditi più bassi attraverso l’ampliamento della platea dei beneficiari della somma aggiuntiva, cosiddetta Quattordicesima mensilità.

Siamo consapevoli di vivere in una congiuntura storica a livello mondiale molto delicata, ma vogliamo ribadire che come Organizzazioni Sindacali, a tutti i livelli, non abbiamo mai abbassato la guardia e proseguiremo il nostro impegno attivo su questioni di ordine sociale, sanitario ed economico che riguardano l’intera collettività.

APPROFONDIMENTO: COS’E’ LA PEREQUAZIONE

La perequazione delle pensioni è la rivalutazione annuale degli importi dei trattamenti pensionistici per adeguarli al costo della vita. Ha l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto delle pensioni, mettendole al riparo, almeno in parte, dall’erosione dovuta all’inflazione.

Si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive. Si applica alle pensioni dirette e a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), indipendentemente dal fatto che esse siano integrate al trattamento minimo.

L’applicazione della perequazione avviene al primo gennaio di ogni anno, l’adeguamento avviene sulla base degli incrementi dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat.

 

Fonte: pensionati.cisl.it