“L’elezione del capo dello Stato è un momento cruciale, tanto più in questa fase storica. L’auspicio è che le forze politiche sappiano esprimere massima unità per avviare un settennato di concordia istituzionale e sociale. Lo impongono le sfide epocali che abbiamo di fronte”. E’ quanto sottolinea oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra in una lunga intervista al quotidiano ‘Avvenire’. “Come ha sottolineato lo stesso Presidente Mattarella nel discorso di fine anno, la priorità oggi è quella di far ripartire il Paese su nuove basi di equità, di coesione e di una crescita economica che non lasci nessuno indietro. Bisogna occuparsi seriamente del problema dell’esclusione dei giovani, della precarietà, della sicurezza sul lavoro, della riduzione dei divari territoriali. E soprattutto delle diseguaglianze sociali, enormemente cresciute in questi anni di pandemia. Questa resta l’agenda della Cisl” – aggiunge il leader Cisl.
“La coesione è indispensabile se vogliamo davvero cambiare  l’Italia. Il dialogo, il confronto ed una nuova concertazione sono gli strumenti più adeguati e moderni per far partecipare le persone alle scelte e al cambiamento. Per questo bisogna consolidare il confronto con il Governo con l’obiettivo di un grande patto sociale sulle grandi riforme economiche, a partire dal fisco, dagli strumenti per una concreta attuazione degli investimenti del Pnrr, da una nuova politica industriale sostenibile, dalla riforma del sistema pensionistico, da un piano per la formazione, dalle nuove politiche attive del lavoro, dalla tutela dei salari e delle pensioni”, sottolinea Sbarra che interviene  sul tema della scuola. “Draghi ha ragione quando dice che la dad crea diseguaglianze e che bisogna fare ogni sforzo possibile per tenere le scuole aperte. Ma i desiderata si infrangono spesso in classi da 30 o più alunni, istituti vetusti, mancanza di personale docente e ATA. Se vogliamo davvero raggiungere e mantenere questo obiettivo, occorre rendere più sicure le scuole e le classi, estendere l’obbligo vaccinale a tutti senza limiti di età, e quindi anche agli alunni, dotare studenti e operatori di mascherine fpp2, adeguare gli edifici scolastici e compensare le carenze di organico in modo da evitare sovraffollamenti, rendere sicuri i trasporti. Tutte obiettivi che la Cisl e la nostra Federazione della scuola, sollecita da tempo al Governo”. Sbarra rilancia anche il tema dei ristori. “I dati ci parlano di un mondo del lavoro che ha mostrato vitalità e voglia di ripresa ma che, ancora a novembre, scontava livelli lontani dal pre-crisi. Oggi, con l’impennata della curva pandemica, questa distanza rischia di aumentare ulteriormente, tanto più in assenza di strumenti adeguati di protezione e promozione dell’occupazione. Per questo abbiamo chiesto al Governo di rispondere subito a questa emergenza, sbloccando i ristori per i settori maggiormente colpiti, servizi e turismo in primis, ma soprattutto prorogando almeno fino a marzo e per tutti i comparti in difficoltà, la cassa covid>>. Sull’impennata dei prezzi il leader Cisl e’ lapidario. “E’ uno dei temi decisivi su cui bisognerà confrontarsi e trovare le giuste soluzioni. I provvedimenti che ha messo in campo il Governo  in questi mesi per arginare  il caro bolletta – 3,8 miliardi complessivi, una quota quasi raddoppiata grazie anche all’azione del sindacato – sono importanti, ma non ancora sufficienti. Bisogna sostenere da un lato le imprese per ridurre i costi troppo alti  dell’energia, dall’altro abbassare le accise sulle bollette, mettendo sotto controllo tutte le possibili variabili inflattive. E poi bisogna allestire una vera politica energetica nazionale per diversificare le fonti, riducendo la dipendenza dai colossi internazionali del gas”. Infine sull’incontro di oggi pomeriggio con il Governo sulle pensioni, Sbarra giudica “la convocazione un segnale di attenzione, coerente con l’impegno che il Presidente del consiglio ha preso nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi.  Bisogna discutere di una pensione di garanzia per i giovani, estendere la previdenza integrativa, rendere il sistema più flessibile in uscita a partire da 62 anni o 41 di contributi, allargare il perimetro dell’Ape Sociale . Sono proposte note, che fanno parte della nostra piattaforma unitaria. La frattura con gli altri sindacati si è verificata su una diversa visione dell’azione sindacale, che per la Cisl deve puntare alla ricerca responsabile e costruttiva di un dialogo con le istituzioni, e non al conflitto fine a se stesso”.

 

Fonte: cisl.it