“Oggi sono stati affrontati temi importanti che riguardano l’invecchiamento della popolazione affinchè questo avvenga in modo attivo, anche attraverso l’impegno verso le nuove generazioni. In questo contesto serve uno sguardo verso il futuro e, nella speranza di servizi sanitari all’altezza dei bisogni di tutti, e in modo particolare, di chi invecchia, è necessario lavorare partendo anche dall’educazione sanitaria. Serve promuoverla a tutti i livelli per fare in modo che il nostro Servizio sanitario nazionale sia utilizzato al meglio e messo in condizione di poter operare bene”: lo ha detto il segretario generale FNP CISL Emilio Didonè nel corso del suo intervento alla terza edizione degli “Stati generali dell’Invecchiamento attivo. Longevità: conquista, rischi e opportunità”, organizzata da HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo che ha tagliato il traguardo dei dieci anni di attività, e della quale fa parte anche la FNP CISL.
La collaborazione con le Organizzazioni Sindacali dei Pensionati per portare sul territorio, in modo capillare, proposte e progetti, è una delle caratteristiche fondanti di HappyAgeing. “Da tempo i sindacati pensionati di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL collaborano attivamente con HappyAgeing. In particolare – hanno dichiarato i Segretari Generali – siamo impegnati a sviluppare la contrattazione sociale di prossimità nei territori, per rivendicare e proporre politiche sociali e sanitarie che promuovano il benessere e salute in tutto l’arco della vita. Tuttavia, a fronte del nostro lavoro, non sempre otteniamo dalle istituzioni risposte soddisfacenti: per questo chiediamo al Governo un rinnovato impegno nelle politiche per l’invecchiamento attivo e per la non autosufficienza, a partire da una ripresa del confronto sulle norme già approvate che richiedono condivisione e concreta attuazione. L’obiettivo comune deve essere quello di tutelare e valorizzare i longennials, nella consapevolezza del grande patrimonio che essi rappresentano per il nostro Paese”.
L’evento, che si è tenuto a Roma in occasione della Festa dei nonni e ha ottenuto il patrocinio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, ha visto esperti, rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati confrontarsi su temi quali l’evoluzione della longevità nel tempo, le vaccinazioni nell’anziano, le politiche sull’invecchiamento attivo e l’attività fisica. Proprio quest’ultima è stata oggetto di un vasto approfondimento nel Libro Bianco sull’Attività fisica per l’invecchiamento in salute, presentato e discusso nel corso del dibattito.
“Siamo molto felici di festeggiare i primi dieci anni di attività di HappyAgeing, una sfida in cui abbiamo molto creduto sin dal primo momento e il cui presupposto fondante, l’invecchiamento attivo, si è rivelato non solo una speranza, ma una vera e propria visione del futuro – ha affermato Francesco Macchia, Direttore di HappyAgeing – Oggi l’invecchiamento attivo è il fulcro intorno a cui ruotano le politiche attuali e future dedicate alla terza età, dal momento che tutti gli studi statistici e le proiezioni ci parlano di una popolazione che vivrà sempre più a lungo e con una fetta di longennials sempre più ampia. Siamo orgogliosi di constatare che HappyAgeing sia stata tra le prime realtà ad accendere i riflettori sul tema dell’invecchiamento attivo, sfidando il nostro Paese ad aggiungere vita agli anni e non solo anni alla vita”. Nel corso di questi dieci anni, ha ricordato il Direttore dell’Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo, “HappyAgeing ha lavorato molto sull’importanza delle vaccinazioni per proteggere la popolazione anziana, ha avviato una proficua collaborazione con il mondo sindacale, è entrata a far parte dell’IFA – International Federation on Ageing e della coalizione Age-It, ha dato il proprio contributo per la stesura del DDL Anziani varato nel 2023 ed è attualmente impegnata nell’avviare e sostenere una interlocuzione costante tra il Ministero della Salute e le Regioni per la promozione della salute degli over 65. Forti del lavoro svolto fino ad ora, vogliamo continuare a portare il nostro contributo, come fatto in occasione del dibattito sul DDL Anziani, nell’elaborazione di politiche e strategie che guardino sempre più al benessere complessivo della popolazione anziana. Dobbiamo infatti tenere in conto, con crescente consapevolezza, che i longennials saranno sempre più protagonisti della vita del nostro Paese, per numerosità e per aspettativa di vita. Non si può più pensare di relegarli ai margini, pensando solo alla loro salute fisica. La sfida che ci attende è quella di politiche di più ampio respiro, che considerino gli anziani un grande patrimonio del nostro Paese, da tutelare e valorizzare”.
L’immunizzazione dell’anziano ha rappresentato sin dal principio uno dei pilastri dell’attività di HappyAgeing, con diverse campagne di sensibilizzazione incentrate sull’invito agli over 65 a vaccinarsi. “Oggi l’impegno dell’Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo in questo campo si sta spostando su un piano più istituzionale, facendosi promotore di una maggiore collaborazione tra Ministero della Salute, Regioni ed Enti locali che traduca in azioni concrete e capillari quanto contenuto e previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) – ha spiegato Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing – Occorre che si stringa un’alleanza proficua e duratura nel tempo tra istituzioni centrali e locali per ridurre, fino ad azzerare, le profonde differenze territoriali che si registrano sia in termini di vaccinazioni offerte che di coperture vaccinali – per malattie come l’influenza, il Covid, il virus respiratorio sinciziale, l’herpes zoster e la polmonite pneumococcica – implementando strumenti come la Chiamata attiva. Quest’ultima – ha tenuto a sottolineare Conversano – ha ampiamente dimostrato il proprio valore in termini di aumento delle coperture vaccinali, come si evince dal documento di approfondimento che HappyAgeing le ha dedicato, il Position Paper ‘Strategia di Chiamata attiva per le vaccinazioni dell’anziano’ presentato lo scorso gennaio. Un altro punto su cui è necessario lavorare è il progetto di un ‘Calendario della vita’ che allarghi la prospettiva del calendario vaccinale suddiviso per fasce di età e lo trasformi in una mappa degli appuntamenti di salute della vita di ciascuno. Così che ogni cittadino possa sapere sempre quali strategie di prevenzione applicare per contribuire, in modo attivo, a migliorare la vita propria e dell’intera comunità. In questo modo, il calendario vaccinale rientrerebbe in una strategia di prevenzione più ampia”.
L’attività fisica è un elemento imprescindibile per mantenersi in buona salute, sia a livello fisico che mentale: una consapevolezza che ha improntato l’attività di HappyAgeing sin dalla sua fondazione. I Dati di Passi d’Argento (Epicentro, 2024) mettono in evidenza che in Italia quasi il 40% degli ultra 65enni raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS, il 22% è definibile come “parzialmente attivo”, mentre il 38% risulta completamente sedentario. La quota di sedentari non sembra solo legata all’età e al genere (maggiore tra le donne), ma anche alle difficoltà economiche, a un basso livello di istruzione o al vivere da soli. Solo il 27% degli ultra 65enni, infine, ha ricevuto da parte di un medico o di altro operatore il consiglio di fare attività fisica. Sono alcuni dei dati riportati nel Libro Bianco sull’Attività fisica per l’invecchiamento attivo, presentato nel corso degli Stati Generali.
Fonte: pensionati.cisl.it