“Apprendiamo dalla stampa che con il decreto Omnibus è in arrivo l’una tantum pari a 100 euro netti sulle buste paga dei lavoratori dipendenti, soldi che non saranno conteggiati ai fini fiscali dell’Irpef e che verranno dati in aggiunta alla 13esima mensilità. Il ‘bonus Natale’, però, non verrà erogato in automatico ma attraverso un’autocertificazione scritta che potrà essere presentata non da tutti i 21,8 milioni di lavoratori dipendenti del Paese ma solo da quelli con un reddito lordo annuo non superiore ai 28mila euro: in particolare, dai lavoratori dipendenti che hanno il coniuge e il figlio fiscalmente a carico, e anche alle famiglie monogenitoriali. Ancora una volta da questo aiuto ‘natalizio’ saranno esclusi categoricamente pensionate e pensionati che, per il Governo di turno, sono tutti benestanti o invisibili!”: è quanto denuncia Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl.
“Ci si dimentica – continua Didonè – che dei 16 milioni di pensionati italiani, poco più di 7,5 milioni hanno redditi fino 1.500 euro mese lordi, pari a 19.500,00 euro lordi annui, soglia ben al di sotto dei 28mila euro lordi anno richiesti ai lavoratori dipendenti per rientrare nel bonus di Natale; che la condizione di sofferenza in cui versano milioni di persone con pensioni sempre più basse collocano loro e le loro famiglie sul limitare, o spesso, sotto la soglia di povertà; che i nonni in Italia sono un pilastro del welfare familiare, vero ammortizzatore sociale per figli e nipoti, e per tante famiglie italiane colpite dalla crisi; che 3,9 milioni di pensionati vivono in famiglie che hanno al proprio interno una persona non autosufficiente, con tutte le necessità di cura e di costi che ne conseguono. Infine, ci si dimentica che nel nostro Paese vivono milioni di famiglie di pensionati, molto spesso monoreddito, che hanno oltre al coniuge anche i figli a carico.
La FNP CISL vuole denunciare tutto ciò a difesa dei pensionati italiani perché ancora una volta il Governo si dimentica di loro, così com’è accaduto con gli 80 euro del Governo Renzi, dando forse per assodato che le famiglie dei pensionati non abbiano bisogno di alcun sostegno economico, e come è avvenuto quando il Governo Draghi ha escluso in prima istanza i pensionati dall’una tantum antinflattiva, poi recuperata grazie all’intervento e al confronto con il sindacato.
Non possiamo stare in silenzio: anche le famiglie dei pensionati sono in grossa difficoltà, soprattutto le fasce più fragili che hanno avuto un peso dall’aumento dell’inflazione reale al supermercato superiore al 17%. Non possiamo vedere ancora una volta i pensionati dimenticati con tutto ciò che hanno dato e continuano a dare a questo Paese. Chiediamo non solo al Governo – conclude Didonè – ma a tutti i partiti politici di ripensarci, integrando e correggendo la norma in favore anche dei pensionati, che non sono invisibili e sono la maggioranza relativa di questo Paese”.


Fonte: cisl.it