“Il Mezzogiorno deve ripartire da investimenti forti ed innovativi sullo sviluppo industriale, le nuove tecnologie digitali, innovazione, ricerca, formazione delle nuove competenze, fonti energetiche alternative. Un Sud senza industria rischia la desertificazione del territorio e di vedere incrementato il divario con le altre aree geografiche e con l’Europa”. Lo ha detto oggi a Francavilla la segretaria generale aggiunta della Cisl Daniela Fumarola concludendo il Consiglio generale della Cisl Abruzzo-Molise. Fumarola è poi tornata sulla vertenza Stellantis ribadendo che l’azienda “deve confermare gli investimenti previsti in tutti gli stabilimenti italiani, a partire dalla Sevel di Atessa e a Termoli dove va mantenuto l’impegno per la gigafactory in sinergia con altre grandi società internazionali. A Tavares diciamo che la responsabilità sociale d’impresa non si pratica a parole: gli accordi vanno rispettati. Abbiamo bisogno di una intesa tra governo, azienda e sindacati per avere certezze su investimenti, pieno impiego degli stabilimenti italiani, nuovi modelli, mantenimento dei livelli occupazionali. Garantire gli ammortizzatori sociali per affrontare questa difficile fase di transizione”.
Per la sindacalista: “L’Abruzzo ed il Molise sono aree del Sud con un alto tasso di industrializzazione, con eccellenze agroalimentari, forti realtà nell’artigianato, nel terziario, nel sistema-turismo. Un territorio che però ha bisogno di investimenti pubblici per superare antichi gap infrastrutturali, su sanità pubblica, servizi sociali”. “Fondamentale sarà l’utilizzo pieno e virtuoso delle risorse del PNRR, dotazioni formidabili che attraverso il partenariato partecipato dal sindacato dovranno trasformare e ammodernare i territori in modo condiviso, con forti condizionalità occupazionali, rivolte soprattutto a giovani e donne”, ha sottolineato Fumarola che ha parlato anche dei temi nazionali legati alla prossima manovra di bilancio.
“Innanzitutto chiediamo al Governo di convocarci nel più breve tempo possibile alla luce delle scadenze imposte dalla riforma del Patto di Stabilità. L’Italia, come tutti i paesi in infrazione, dovrà presentare entro metà settembre un piano pluriennale di riforme e investimenti sulla base di linee indicate dalla Commissione. Un documento fondamentale per delineare le direttrici di innovazione a cavallo del PNRR. La scadenza è davvero dietro l’angolo: deve partire subito un confronto per ragionare insieme sulle priorità strategiche. Anche sulla manovra, la Cisl si confronterà come sempre con responsabilità e senza fare sconti. Sappiamo che ci attendono scelte difficili sul piano finanziario. Ma devono essere riconfermate alcune misure che abbiamo conquistato in questi anni, a partire dalla conferma della riduzione del cuneo contributivo per le fasce medio-popolari, e dell’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Bisogna dare continuità alla defiscalizzazione sui frutti della contrattazione nazionale e decentrata, da allargare ai settori pubblici e garantire l’indicizzazione delle pensioni. Serve anche un forte investimento nel pubblico impiego, sanità, scuola, enti locali e ricerca, rinnovare subito i contratti pubblici e maggiore risolutezza su politiche industriali, infrastrutture e terziario allargato. Chiediamo infine interventi a favore della famiglia e della natalità, risorse adeguate per attuare e finanziare la legge sulla non autosufficienza”.
Fonte: cisl.it