Inps: Pensione di Vecchiaia e Anticipata nel sistema contributivo. Le novità del 2024

La legge di Bilancio per l’anno 2024 ha introdotto delle novità che riguardano le prestazioni di vecchiaia e anticipate liquidate nel sistema contributivo per i soggetti assicurati per la prima volta dal 1° gennaio 1996.

INPS indica le nuove norme

Con una comunicazione l’INPS, entra nel dettaglio delle nuove norme, specificando gli aspetti che, per ciascuna delle due prestazioni, hanno subito delle modifiche. 

Pensione di vecchiaia nel sistema contributivo

Come è noto, la pensione di vecchiaia, riservata ai soggetti assicurati per la prima volta a decorrere dal 1° gennaio 1996, può essere richiesta al raggiungimento di una determinata età (almeno 67 anni di età, adeguati alla speranza di vita) e di un’anzianità contributiva minima di almeno 20 anni di contributi accreditati a qualsiasi titolo.

Altro requisito fondamentale per l’accesso alla prestazione, sul quale la legge di Bilancio ha apportato una modifica a favore dei potenziali richiedenti, è quello del raggiungimento del cosiddetto “importo soglia” che, dal 1° gennaio 2024, è stato ridotto rispetto a quello previgente: è sufficiente, infatti, che l’importo della pensione sia pari almeno a quello dell’assegno sociale (per il 2024 € 534,41 mensili).

Fino al 31 dicembre 2023, il diritto alla pensione era subordinato, invece, al raggiungimento di un importo minimo più elevato, pari, cioè, ad 1,5 volte l’assegno sociale.

Pensione di vecchiaia

Ricordiamo che, in mancanza di questi requisiti, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento di:

  • 71 anni di età;
  • almeno 5 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto, ricongiunta), esclusi i contributi figurativi accreditati a qualsiasi titolo;
  • a prescindere dall’importo della pensione.

La pensione maturata secondo i requisiti sopra riportati, compreso il valore più basso dell’importo soglia, non può avere decorrenza precedente:

– al 1° febbraio 2024, se liquidata nelle gestioni del settore privato o in regime di cumulo o totalizzazione;

– al 2 gennaio 2024, se liquidata nella gestione esclusiva del settore pubblico.  

In ogni caso, i soggetti che hanno perfezionato i requisiti vigenti al 31 dicembre 2023, compreso l’importo soglia più elevato pari a 1,5 volte l’assegno sociale, conseguono il diritto alla pensione sulla base della vecchia disciplina.

Pensione anticipata nel sistema contributivo

Il diritto alla pensione anticipata contributiva è consentito ai soggetti di età pari a 64 anni che sono in possesso di 20 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, da riscatto, ricongiunta, volontaria) e di un importo della pensione non inferiore a un determinato limite.

La prima delle novità apportate dalla legge di Bilancio è quella che riguarda proprio la modifica dell’importo soglia. Fino al 2023, l’importo minimo per avere diritto alla pensione era fissato, per tutti, a 2,8 volte l’assegno sociale. Dal 1° gennaio 2024, l’entità viene elevata per la generalità dei lavoratori e delle lavoratrici e diversificata, con percentuali più basse, a favore delle donne con figli:

  • 3 volte AS (€ 1.603,23)
  • 2,8 volte l’AS (€ 1.496,34) per le donne con 1 figlio;
  • 2,6 volte l’AS (€ 1.389,46) per le donne con 2 o più figli.

L’Inps ricorda, inoltre, che, trattandosi di un trattamento pensionistico liquidato con il sistema contributivo,  le lavoratrici madri possono avvalersi di quanto previsto dalla L. 335/95 con l’applicazione del coefficiente relativo all’età di accesso al trattamento pensionistico maggiorato di un anno in caso di uno o due figli e di due anni in caso di tre o più figli, anche ai fini del raggiungimento dell’importo soglia.

La seconda novità riguarda, invece, il requisito contributivo che, al pari di quello anagrafico, deve essere anch’esso adeguato alla speranza di vita. In ogni caso, salvo diverse disposizioni, fino al 2026 i requisiti pensionistici non sono incrementati, come previsto dal decreto interministeriale del 18 luglio 2023.

Dal 2024, l’importo del trattamento pensionistico che può essere messo in pagamento è, inoltre, sottoposto ad un tetto. Fino al raggiungimento dell’età pensionabile viene erogato, infatti, un importo mensile massimo lordo della pensione non superiore a 5 volte il trattamento minimo Inps (stabilito per ciascun anno) che, per il 2024, è pari a € 2.993,05. Successivamente, viene messo in pagamento l’intero importo della pensione perequato nel tempo.

Precisiamo che l’età pensionabile da prendere a riferimento è quella vigente alla decorrenza effettiva della pensione anticipata indicata dalla Legge 214/12 (fino al 2026, 67 anni), a prescindere da eventuali età pensionabili diverse previste nella gestione previdenziale a carico della quale è stata liquidata la pensione.

Il nuovo tetto si applica agli importi delle pensioni anticipate contributive:

  • con decorrenza 2 gennaio 2024, se liquidate dalle gestioni previdenziali del settore pubblico;
  • con decorrenza 1° febbraio 2024, se liquidate dalle gestioni previdenziali del settore privato o in regime di cumulo/totalizzazione;
  • con le stesse decorrenze, anche nei confronti dei soggetti che, avendo perfezionato alla data del 31.12.2023 i requisiti allora vigenti (64 anni di età, 20 anni di contributi e importo soglia pari a 2,8 l’assegno sociale), accederanno alla pensione dal 2024.

In ultimo, la legge di Bilancio introduce anche per questa tipologia di pensione il differimento della decorrenza: dal 1° gennaio 2024, infatti, la pensione si ottiene trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.

 

Fonte: pensionati.cisl.it