Grande preoccupazione viene espressa dai sindacati in merito all’iter per la riapertura dell’ospedale di Tivoli, reso inagibile dopo l’incendio che lo ha parzialmente distrutto, il 9 dicembre. Secondo Anaao Assomed, Cisl Fp Roma Capitale e Rieti e Cisl Medici i ritardi nell’avvio dei lavori “sono forti”. Il rogo ha parzialmente distrutto l’ospedale, situato nel distretto dell’Asl Roma 5, a servizio di oltre 400mila residenti della provincia di Roma. Tre i morti e oltre 200 i feriti a causa dell’incendio. Da quel giorno la struttura è inagibile. “Ad oggi – spiegano le organizzazioni sindacali – rimangono sotto sequestro giudiziario alcuni settori della struttura fondamentali per poter avviare il necessario percorso di riattivazione tecnica dei locali sanitari, allo stesso tempo risultano non accessibili molti locali che, pur non essendo danneggiati, rimangono preclusi agli addetti ai lavori. La bonifica e il ripristino delle sezioni di degenza non risulta affidato a ditte specializzate che lo possano garantire con lavoro a ciclo continuo. Si registra, inoltre, un continuo trasferimento di materiali e macchinari elettromedicali dal P.O. di Tivoli verso altri presidi della Asl Roma 5: si teme che sarà molto difficile il recupero di detti materiali anche una volta avvenuta la riapertura dell’ospedale tiburtino – proseguono i sindacati”. Oltre alle problematiche strutturali si teme anche per la ”fuga” dei professionisti sanitari verso altre strutture romane. Risulta che circa 9 medici cardiologi a breve accetteranno incarichi presso altre Asl, abbandonando per sempre l’ospedale Tiburtino. L’assenza di un tavolo tecnico permanente con gli attori direttamente coinvolti nella crisi (Regione, Prefettura, Comuni, Asl, magistratura) che dovrebbe garantire l’avvio di un corretto ed efficace cronoprogramma volta alla riapertura dell’ospedale, porterà inevitabilmente ad ulteriori migrazioni di professionisti- continua la nota sindacale. Allo stesso tempo, il sistema di soccorso primario del quadrante Roma Est continua a soffrire: si continuano a registrare continui blocchi di ambulanze presso i PS, e le aree di Tivoli/Guidonia, nonostante il rafforzo dei mezzi di soccorso, evidenziano gravi difficoltà nella risposta alle richieste di soccorso”. Per le sigle “si tratta di uno scenario che merita una maggiore attenzione da parte di tutte le istituzioni protagoniste, Regione, Prefettura, Comuni, Asl, magistratura. E’ certo che non ci si può permettere ritardi o stalli ulteriori e lo stillicidio di dichiarazioni che si continuano a registrare non mitigano certamente la gravità della situazione. Le organizzazioni sindacali chiedono quindi che venga istituito un tavolo tecnico permanente che si occupi di definire e raggiungere tutti gli obiettivi a breve, medio e lungo termine volti a garantire il diritto alla salute ai cittadini dell’intero settore di Roma Est. Si sollecitano, inoltre, tutte le istituzioni preposte ad accelerare i procedimenti di competenza – concludono Anaao Assomed, Cisl Fp Roma Capitale e Rieti e Cisl Medici – per poter finalmente avviare un percorso di riapertura dell’ospedale e al tempo stesso avviare una rapida riapertura delle strutture che non risultano danneggiati dall’incendio”.


Fonte: conquistedellavoro.it