Settimana intensa in Senato tra il decreto Proroghe e quello Anticipi che vanno al voto; e le audizioni sulla manovra. Il tutto con gli occhi di Bruxelles puntati. Il commissario europeo per l’Economia Gentiloni ha ricordato che le opinioni sulle leggi di bilancio dei Paesi Ue saranno rese note il 21 novembre. Intanto, con la manovra ufficialmente blindata, i partiti, anche di maggioranza, si concentrano sulle proposte di modifica sui due provvedimenti omnibus in discussione a Palazzo Madama. E proprio nel decreto Anticipi dovrebbe arrivare l’aggiustamento chiesto da Forza Italia sugli affitti brevi. L’impegno del Governo è l’istituzione del codice Cin e il chiarimento che l’aliquota della cedolare al 26% si applicherà solo dal secondo appartamento affittato. Secondo gli azzurri, tra l’altro, lo strumento del Cin potrebbe stimolare l’emersione del nero portando incassi per un miliardo da destinare all’abbassamento delle tasse. Intanto alla riduzione della pressione fiscale andranno gli incassi delle maggiori entrate derivanti dalle tasse sulla vendita degli immobili ristrutturati col Superbonus che – in base alla manovra – saranno riversati nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
Nel frattempo la legge di bilancio cambia ancora. Lo sgravio per le mamme lavoratrici con due figli a carico previsto per tre anni nella norma, così come inviata al Parlamento, passa da tre a un anno. Il Mef puntualizza che la misura è sempre stata pensata così, come si legge anche nella nota del Tesoro al termine del Cdm che ha approvato la manovra. Ma non nel testo approdato a Palazzo Madama. Resta invece come previsto e fino al 2026 la decontribuzione fino a 3mila euro per le mamme lavoratrici con tre bambini fino al compimento del diciottesimo anno d’età dei figli. Le opposizioni vanno all’attacco. Il centrosinistra avrebbe messo a punto circa 300 emendamenti per provare modificare il decreto anticipi. Ma si preannuncia un confronto serrato anche sul decreto proroghe che contiene, peraltro, una serie di temi aperti e bipartisan come la proroga del mercato tutelato di gas ed energia oggetto di un confronto interno all’esecutivo. Saranno le prove generali per la manovra. Il Pd ad esempio insisterà su misure fortemente alternative all’impianto previsto a partire da caro vita, pensioni, sanità, caro affitti.

Ma anche i sindacati chiedono correzioni. La Cisl ribadisce di ritenere lo sciopero generale solo una soluzione limite e chiede a Cgil e Uil una convergenza del mondo del lavoro su una grande manifestazione unitaria di sabato che punti a incalzare il Governo sulle misure correttive e le imprese su un modo aggiornato di intendere le relazioni industriali”. Per il segretario generale Sbarra il limite principale da cui discendono tutti gli altri ”è una cubatura che lascia fuori forti ambizioni anticicliche”. Tuttavia ”bisogna anche dare valore alle cose che ci siamo conquistati. Va infatti sottolineato che ben l’85% dei 24 miliardi individuati vanno su misure di coesione sociale, incentivi e sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie medie e popolari. Provvedimenti fortemente voluti dal sindacato”. Ombre pesanti invece soprattutto nella parte relativa alle pensioni. Sottolinea Sbarra: ”Sbagliata e irricevibile è l’operazione di stringere le maglie a quote 103, così come ridurre aliquote e rendimenti per i lavoratori pubblici della sanità, degli enti locali, degli operatori sanitari, delle insegnati di asilo e delle maestre delle scuole paritarie. Non ci piace questo incremento dell’importo minimo per l’anticipo della pensione contributiva da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale, le restrizioni di accesso ad Ape Sociale e Opzione Donna. Sul piano fiscale rivendichiamo la detassazione delle tredicesime per lavoratori e pensionati e abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente le dotazioni per il sistema salute e per il pubblico impiego”.


Fonte: conquistedellavoro.it