“Il Congresso della Ces segna un momento davvero importante per richiamare e rilanciare contenuti e valori che il sindacato ritiene essenziali: la priorità del lavoro, la centralità della persona, il futuro dell’Europa, specialmente nel turbolento contesto sociale, economico e politico che stiamo attraversando”.
E’ quanto ha sottolineato oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra nel suo intervento al Congresso della Confederazione Europea dei Sindacati in corso a Berlino. “Valori e contenuti che partono dal solido riferimento della centralità economica e sociale del lavoro, della sua qualità, del suo protagonismo attivo, responsabile, creativo, nelle dinamiche di sviluppo e coesione dei nostri Paesi e dell’Unione – ha aggiunto il leader Cisl – Tema che oggi si fa ancora più pressante e urgente, di fronte a transizioni industriali ecologiche, tecnologiche, energetiche e demografiche che modificano profondamente l’assetto dei nostri sistemi produttivi. Si aggiunge la lama affilata di un’inflazione che taglia potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie. Fattori che dobbiamo affrontare uniti, per arginare e invertire la spinta centrifuga che tende ad amplificare polarizzazione dell’occupazione e lavoro povero”. Sbarra ha quindi sottolineato che “oggi insieme, dobbiamo lanciare questo messaggio. E connetterlo a un principio fondamentale: non c’è conflitto tra tecnologia e persona, a condizione di definire un rapporto nuovo tra produzione e lavoro. Per creare un nuovo modello di sviluppo dal volto umano, dove le innovazioni tecnologie siano funzionali al benessere sociale ed al rispetto dell’ambiente, sarà importante coniugare l’avanzamento tecnologico con la salute e sicurezza, i diritti e le tutele nei luoghi di lavoro , ma anche con sistemi partecipativi, anche transnazionali, di governance d’impresa e di gestione del mercato del lavoro”. Per il leader Cisl “bisogna costruire un sistema di tutele universale legato non solo alla prestazione lavorativa ma alle transizioni occupazionali. È necessario rivendicare incessantemente il ruolo della contrattazione e della partecipazione, debellando i dumping che minano diritti e competitività. Una competitività da basarsi su leve di crescita sostenute da politiche industriali europee partecipative, sistemi fiscali equi e da un ruolo statale strategico di orientamento e incentivo, in un quadro di attenzione a ciò che si produce e al come lo si produce. Queste per noi le linee per cambiare il futuro del lavoro, e pur nella consapevolezza della difficoltà del percorso, siamo convinti che questo Congresso sia un ulteriore passo in questa direzione”, ha concluso Sbarra.
Fonte: cisl.it