Roma si dota finalmente di un atto di indirizzo che ha lo scopo di definire gli strumenti che, in misura strutturale e non più emergenziale, possano consentire una corretta gestione delle politiche abitative in città. Uno sforzo collettivo notevole per il quale va riconosciuto al Sindaco e all’Assessore il merito di aver accettato un confronto con tutte le realtà sindacali e associative, con i movimenti per il diritto all’abitare ed il III° settore, ma soprattutto a questi ultimi la capacità di aver sempre tenuto fisso e presente quale fosse l’orizzonte comune. “*La dotazione di 220 mln di euro annui per l’acquisto di immobili da destinare all’emergenza, l’agenzia sociale per le locazioni, l’osservatorio sulla condizione abitativa cittadina e la riforma di provvedimenti di welfare ad oggi disfunzionali sono frutto della nostra proposta e sui quali ora attendiamo l’apertura di confronti tecnici e tematici per rendere effettivamente esigibile quanto contenuto nel cosiddetto Piano Casa. Ci auguriamo che il percorso della delibera in Consiglio sia lineare e soprattutto veloce, visto il grave stato delle situazioni emergenziali in città, e che sia accompagnato da atti concreti nel breve periodo*” dichiarano i *segretari di Sunia, Sicet ed Uniat aps di Roma*. *“Per soddisfare le ambizioni del piano sarà però necessario avere un sostegno istituzionale a 360 gradi, a cominciare dal “piano straordinario per Roma capitale” che deve tornare nell’agenda politica del Governo, alle necessarie sinergie con la Regione Lazio che il Comune di Roma deve mettere tra le sue priorità” *concludono i segretari.

 

Fonte: cisl.it