Partendo dal Sociale ed il trend di crescita esponenziale della percentuale degli anziani nella Regione e l’incremento delle cronicità e multi morbilità abbiamo sollecitato di considerare prioritari gli interventi per le conseguenze che l’età comporta in termini di patologie.
A ciò si aggiunge il progressivo aumento di incapienti e anziani che vivono in condizioni di estrema povertà e vulnerabilità sociale.
Pensiamo sia importante riuscire a monitorare e garantire l’accesso ai servizi e cure alla popolazione anziana che quotidianamente incontra difficoltà e ostacoli tanto da rinunciare spesso alla prevenzione alla cura anche per le difficoltà economiche.
Riteniamo utile poter condividere un percorso di rafforzamento del sistema di Welfare anche in previsione della costruzione e redazione del Nuovo Piano Sociale regionale, indispensabile strumento di programmazione degli interventi e dei servizi del sistema integrato su tutto il territorio regionale.
Riteniamo altresì necessario che la Legge regionale n.16/202 “Disposizione a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo”, sia resa esigibile e adeguatamente finanziata.
In considerazione della graduale attuazione dei LEPS entro il 20 marzo, si rende sempre più urgente un coinvolgimento nella programmazione delle risorse stanziate annualmente nel Fondo non autosufficienza dal Piano Nazionale non autosufficienza.
Come altresì per noi è importante, fondamentale e prioritaria la questione dell’integrazione socio-sanitaria che ancora stenta a diventare una realtà, nonostante sia prevista e regolata per legge, questo anche a causa di complessi processi burocratici.
Come vitale e importante è la la situazione dei Care Giver e delle rispose concrete alle quali hanno pieno diritto. Occorre per noi, tornare ad affrontare il tema del “Dopo di Noi”.
Sul lato Sanità chiederemo di partire “in primis” dalla riduzione delle liste di attesa e l’esigenza di porre mano a miglioramenti nella “sanità di prossimità” e nelle “condizioni di vita dei disabili e delle persone con malattie cronico-degenerative” ; noi chiediamo che venga posta attenzione anche alle cure palliative.
Al riguardo sono state avanzate e confrontate nel tempo con la controparte istituzionale regionale proposte specifiche e realizzate intese che non hanno avuto un completamento sul piano attuativo come nel caso del protocollo per l’apertura di 20 RSA pubbliche.
Tenendo conto della disponibilità precedentemente manifestata chiediamo, a partire dall’esistente accordo del 30/9/2020, uno specifico confronto su RSA pubbliche.
Come sindacato da tempo denunciamo la mancanza di una unitaria effettiva programmazione sanitaria.
L’intento attuale della Regione di riequilibrare l’offerta specialistica erogata per rafforzare quella delle province indica un orientamento importante se si inscrive in una azione di rilancio delle strutture pubbliche. La scadenza dell’assestamento di bilancio è una ormai prossima occasione per comprendere come le risorse finanziare potranno essere impegnate per stabilizzare e ridurre l’accesso dei cittadini out of pocket a molte prestazioni di specialistica.
Inoltre tutto il sistema di sanità digitale con finanziamento dedicato, in raccordo con gli obiettivi del PNRR,chiediamo che sia trasparente e soprattutto oggetto di confronto, così come quello della connected care riguardante l’attuazione del piano regionale della prevenzione e dei connessi progetti.
Infine reputiamo necessario che le ricadute che hanno i temi sopraesposti sul lavoro, il tavolo di confronto coinvolga anche le Federazioni che rappresentano i lavoratori dei servizi sanitari e sociosanitari.


Fonte: cisllazio.it