Nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale della donna, il 14 marzo, a Roma, la Cisl Roma Capitale Rieti ha organizzato il seminario formativo “Leadership: è una questione di genere?”, volto a promuovere una cultura di genere e valorizzare la leadership femminile in tutti gli ambiti lavorativi e nella società.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di segretarie con delega alle politiche di genere e Coordinatrici donne delle categorie, si è svolto nella sede della Cisl territoriale ed è stato curato dal docente universitario Alessandro Sorani che ha spiegato i meccanismi della leadership e le sue caratteristiche.
Nei saluti introduttivi, il segretario generale della Cisl Roma Capitale Rieti Carlo Costantini, ha ricordato quanto sia indietro l’Italia su questo tema. “Purtroppo i dati del lavoro delle donne in Italia sono sconfortanti. Solo una donna su due lavora e appena il 17 per cento delle donne che lavorano ricoprono ruoli apicali. È ovvio che, con questi numeri, la leadership femminile è esigua e per questo abbiamo davanti a noi una prateria di lavoro da fare. Nei contratti collettivi, ad esempio, dovrebbero essere inserite clausole di premialità per le aziende che incoraggiano parità di genere, di salario, politiche di conciliazione attente alla vita delle donne e ai compiti di cura familiari che ancora gravano in maniera quasi esclusiva proprio sulle donne. Recenti sondaggi dimostrano che le maestranze hanno maggiore fiducia verso una donna al vertice aziendale (rispetto al corrispettivo maschile), quindi dobbiamo moltiplicare le iniziative come questa odierna per seminare nozioni e, a piccoli passi, avvicinarci sempre di più verso una vera parità di genere ad ogni livello”.
Dal canto suo, Giulia Falcucci, responsabile del Coordinamento Donne della Cisl territoriale, ha spiegato che “questa iniziativa nasce con l’obiettivo di provare a superare gli stereotipi di genere e parlare di un cambio culturale necessario per affrontare le sfide del mercato. La componente femminile nel mondo del lavoro deve aumentare ed è necessario fornire strumenti utili a superare gli ostacoli generati dai pregiudizi e dalle oggettive di disparità. Le donne, riuscendo a conciliare empatia e la giusta dose di forza, hanno un brillante futuro da leader per guidare altre donne (e non solo) ad esprimere al meglio il loro potenziale. Essere leader al femminile significa accettarsi, in quanto donna, in tutte le espressioni che questo comporta, anche perché la leadership non si esprime solo nel mondo del lavoro, ma anche nella vita personale, con figli e familiari. Trovando il proprio equilibrio tra le varie sfere della nostra vita, è possibile realizzare le proprie ambizioni senza dover cadere nel cliché della “donna in carriera che non può avere una famiglia”.
Nelle conclusioni, Francesca Coscarella, ha infine sottolineato come sia importante nel mondo contemporaneo “avere leader autorealizzati e illuminati, creativi e appassionati, con l’ampiezza e la profondità della visione femminile delle cose. Se siamo ancora un Paese che trascura le potenzialità delle donne, dobbiamo lavorare per abbattere questi steccati. Facendo squadra, riconoscendo e combattendo, come sindacato, le discriminazioni nei posti di lavoro. Favorendo più contrattazione per l’emancipazione femminile e per il riconoscimento delle competenze formali e informali delle donne anche per i posti decisionali. Il modello maschile di leader non è l’unico modello: è tempo di donne leader!”.
Così, in una nota, la Cisl Roma Capitale Rieti.
Fonte: cisl.it