“Roma, cultura e creatività. Un binomio che fa sognare il mondo ma non i lavoratori. Perché se la Capitale, per numero di occupati nelle imprese culturali e creative, viene dopo Milano, Venezia e Firenze, c’è un problema. E non è di poco conto. A Roma la quota di occupati nelle imprese creative è ferma al 6,4%, dopo Milano (9%), Venezia (7,7%) e Firenze (6,6%): il dato balza agli occhi leggendo l’ultimo dossier del Comune di Roma sugli indicatori del benessere del lavoro nel 2021. È pur vero che la media nazionale è assolutamente più bassa con il 3,4%, ma sul capitolo cultura arte e creatività Roma non può paragonarsi ad altre città considerando l’imponente patrimonio artistico-culturale che possiede, oltre alla massiccia presenza di eccellenti università e centri di ricerca”. Così commenta, in una nota, *Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma Capitale Rieti. “E’ il tempo di fare riflessioni importanti sul futuro di questa Capitale e sulla direzione che dovremo dare ai prossimi anni e ai necessari investimenti, per imprimere una decisa sterzata e dare risposte più incoraggianti a quel 13,5% di lavoratori che lamentano paghe basse, peggio della media regionale che si ferma all’11,1% e a quella nazionale (10,4%). Un dato di sostanziale malessere che fa il paio con il disallineamento tra istruzione ricevuta e lavoro svolto, dove il 28,7% dei lavoratori possiede un titolo di studio superiore alle mansioni svolte, mentre il dato nazionale si attesta al 25,8% e quello dei grandi comuni al 26,5%. Dobbiamo insomma costruire insieme una Capitale che sia terra di vere opportunità puntando sugli investimenti in arrivo per un lavoro finalmente di qualità, di conoscenza e di creatività”.
Fonte: cisl.it