Definite le nuove tabelle retributive applicate agli assistenti familiari colf, badanti e baby sitter. In sede di Commissione Nazionale, riunita al ministero del Lavoro in terza convocazione, le parti sociali firmatarie del Contratto nazionale, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni datoriali di settore Fidaldo e Domina, hanno confermato la regola pattizia sancita nell’art.38, per effetto della quale gli adeguamenti vengono computati in misura pari all’80% delle variazioni del costo della vita rilevate dall’Istat al 30 novembre 2022 per le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio L’aumento retributivo, per un assistente familiare che assiste persone non autosufficienti inquadrato nel livello C super con decorrenza dal mese di gennaio 2023, è pari ad un incremento tabellare di € 94,42. L’aumento retributivo, da riparametrare per gli altri livelli, va da un minimo di 61,10 per il livello A ad un massimo di 116,64 per il livello D super. L’adeguamento dei minimi tabellari aggiorna anche il sistema indennitario e mette in evidenza, in modo inequivocabile che, gli assistenti familiari per effetto del tasso inflattivo avranno una scarsa percezione degli aumenti, soprattutto coloro che effettuano la prestazione di lavoro in regime di non convivenza, ovvero per poche ore la settimana, i cui aumenti sono di pochi centesimi all’ora. Si passa dai 0,44 centesimi per il livello A ai 0,79 al livello D super.Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «La contrattazione si conferma strumento risolutivo nel settore del lavoro domestico, dove le Parti Sociali, con lungimiranza, hanno definito un meccanismo pattizio volto ad adeguare le retribuzioni e in grado di preservare il potere di acquisto degli assistenti familiari» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca.«Il ruolo svolto dagli assistenti familiari – ha chiosato la sindacalista – è sempre più centrale e determinante in un Paese longevo quale il nostro, e necessita di una seria riflessione sulle politiche di welfare pubblico, nonché sulle misure volte al contrasto del lavoro sommerso». «Su questo – ha concluso – tutti gli attori sociali dovranno congiuntamente impegnarsi maggiormente nel prossimo futuro. A nostro avviso è sbagliato generare ulteriori e gravosi allarmismi che nuocciono alle persone che mettono in contrapposizione i nuclei familiari».

 

Fonte: cisl.it