“Lo scorso 9 gennaio 2023 abbiamo appreso dalla Direzione generale della Asl Roma 3 della chiusura del Nucleo di cure primarie (Ncp) ubicato presso il poliambulatorio di Casal Bernocchi, e il trasferimento del servizio e di tutto il personale presso il pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia. Tale decisione, spiegano il direttore generale Francesca Milito, il direttore amministrativo Francesca Merli e il direttore sanitario Daniela Sgroi, si renderebbe necessaria per tamponare la grave carenza di personale del suddetto pronto soccorso e diventerà operativa dal prossimo 16 gennaio. Così, in una nota, la Camera del lavoro di Roma centro ovest litoranea, Cisl Roma Capitale Rieti, Uil Lazio. “Siamo sconcertati che, per far fronte a una grave, gravissima carenza di personale come quella che sta travolgendo il pronto soccorso di Ostia, l’unica risposta sia lo svuotamento del servizio sanitario offerto dal Nucleo di cure primarie di Casal Bernocchi, che pure risponde alla sacrosanta domanda di salute di un grandissimo bacino di utenza, evitando anche i troppi accessi inutili che ricadono proprio sul Pronto soccorso del Grassi di Ostia”.

“Nella lettera della direzione della Asl Roma 3 si spiega inoltre che, con questo trasferimento, si mira ad ottenere – anche – una ottimizzazione dei percorsi assistenziali all’utenza; peccato, però, – aggiungono i sindacati – che questo venga fatto non con l’assunzione di nuovo personale che sarebbe quanto mai necessario, ma soltanto sopprimendo un servizio e trasferendolo di peso in un altro posto. Sempre gli stessi medici sono: possiamo credere che trasferendoli come pacchi postali da una parte all’altra il servizio all’utenza possa migliorare di qualità e di tempestività? Secondo noi no. Tantomeno se questa operazione prevede lo svuotamento di un punto salute come il Centro di Cure primarie di Casal Bernocchi, con la conseguenza di lasciare sostanzialmente inevasa la domanda di salute che viene da quel territorio. Per questi motivi, chiediamo con urgenza un incontro per verificare la messa a punto anche di altri percorsi e altre risposte alle esigenze di migliaia di cittadini, famiglie e pensionati che chiedono più salute e si vedono rispondere soltanto con chiusure. Noi Cgil, Cisl e Uil, avevamo già rappresentato l’esigenza di adottare misure straordinarie per coprire la gravissima carenza di personale medico delle strutture sanitarie di questo territorio. Una risposta adeguata ancora non è arrivata e non può certamente essere questa”.


Fonte: cislromacapitalerieti.it