“La notizia dello scioglimento per mafia del Comune di Anzio decisa dal Consiglio dei ministri, e l’affidamento a una commissione straordinaria anche della gestione del Comune di Nettuno, non cade sulle nostre comunità come fulmine a ciel sereno”.
Commenta, in una nota, Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma Capitale Rieti.
“Già nel Rapporto ‘Mafie nel Lazio’, presentato l’ottobre scorso dall’Osservatorio per la Sicurezza e la legalità della Regione, proprio le due località rivierasche di Anzio e Nettuno erano state definite testualmente ‘un laboratorio criminale’.
Camorra e, soprattutto, ‘ndrangheta hanno fatto di questo territorio una terra di conquista per spaccio, riciclaggio pesante di soldi, controllo del settore ittico e dello smaltimento dei rifiuti. Trame sotterranee ma i cui effetti erano percepibili, ad un occhio attento, senza troppe difficoltà. Mentre durante il lockdown i settori dell’accoglienza e della ristorazione erano in ginocchio in tutta Italia per i mancati introiti, tra Anzio e Nettuno è stato un proliferare, specie nelle zone del porto e della movida, di aperture di nuovi ristoranti, anche molto eleganti, che hanno rilevato vecchie gestioni. Da dove arrivavano tutti quei soldi in un momento in cui, di soldi onesti, ne giravano tanto pochi?
È per questo che, come Cisl Roma Capitale Rieti, sindacato di prossimità e di territorio, accogliamo con favore qualsiasi decisione vada a contrastare mafie e organizzazioni criminali che inquinano le imprese e i tessuti economici e sociali ‘sani’. E in questo senso auspichiamo che i commissari che saranno inviati dal ministero dell’interno non si limitino solamente a gestire l’ordinario ma ascoltino cittadini, imprese e sindacati per capire come riportare la legalità. Troppe volte nel nostro paese abbiamo assistito ad una gestione commissariale dei comuni sciolti che si limitava a costruire un sistema di regole che tutti avrebbero dovuto rispettare. Purtroppo, quella strada si è rivelata fallimentare e molti comuni sono stati sciolti anche due volte. Per questo facciamo appello al ministero dell’interno e ai commissari che si insedieranno di avviare un dialogo con la parte sana delle due realtà territoriali per far sì che le regole possano resistere a qualsiasi infiltrazione”.
Fonte: cisl.it